
Festeggiando oggi il Patrono dei giornalisti,
san Francesco di Sales,
ripropongo un passaggio
del celebre "Io se fossi Dio" di Giorgio Gaber
(...)
Io se fossi Dio maledirei davvero i giornalisti e specialmente tutti
che certamente non sono brave persone e dove cogli, cogli sempre bene.
Compagni giornalisti avete troppa sete
e non sapete approfittare della libertà che avete avete ancora
la libertà di pensare
ma quello non lo fate e in cambio pretendete
la libertà di scrivere e di fotografare.
Immagini geniali e interessanti di presidenti solidali e di mamme piangenti.
E in questa Italia piena di sgomento come siete coraggiosi,
voi che vi buttate senza tremare un momento.
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti e si direbbe proprio compiaciuti.
Voi vi buttate sul disastro umano col gusto della lacrima in primo piano.
Sì, vabbe’, lo ammetto la scomparsa dei fogli e della stampa sarebbe forse una follia
ma io se fossi Dio di fronte a tanta deficienza non avrei certo la superstizione della democrazia.
Ma io non sono ancora del regno dei cieli sono troppo invischiato nei vostri sfaceli. (...)
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