lunedì 28 aprile 2008

Indagine sul rapporto con le sacre Scritture


Dopo questi ennesimi dati, mi domando:
quale verifica e quale autocritica
sapranno fare i pastori della Chiesa italiana?
cosa pensiamo di aspettarci
in termini di "vivacità" spirituale e morale
da un popolo così denutrito?
Dalla serie: "Così non possiamo dirci cristiani".
don Chisciotte

Dal sito SIR (Servizio di Informazione Religiosa):
Testo ritenuto di difficile lettura ma considerato dalla maggioranza della popolazione interessante. Poco letto ed utilizzato per la preghiera personale, ma presente nelle case. E’ la Bibbia, al centro di un’indagine condotta da Gfk – Eurisko, presentata in sala stampa vaticana e patrocinata dalla Federazione biblica cattolica, in vista del Sinodo dei vescovi che si terrà nel mese di ottobre e verterà sul tema della “Parola di Dio” nella vita della Chiesa. L’indagine è stata condotta in 8 Paesi Europei (Regno Unito, Germania, Olanda, Francia, Polonia, Russia, Spagna, Italia) e negli Stati Uniti per “valutare il rapporto della popolazione adulta con le Scritture”. E’ stato preso in esame un campione rappresentativo ed ecumenico (cattolici, protestanti e ortodossi). Riguardo alla frequenza di lettura, dall’indagine emerge che negli ultimi 12 mesi ha letto almeno un brano della Bibbia il 20% della popolazione spagnola, il 27% degli italiani e il 36% degli inglesi. La percentuale si alza per i polacchi (38%) e per i russi (35%) fino a raggiungere la punta del 75% degli americani. Solo negli Stati Uniti la lettura della Bibbia è la forma di comunicazione religiosa preferita. Il 30% dei tedeschi, il 31% degli italiani e il 34% dei polacchi preferiscono l’omelia mentre in UK, Olanda, Russia, Spagna e Francia prevale la fruizione in Tv di una trasmissione religiosa.
Nella preghiera (“comportamento molto più diffuso di quanto in genere si pensi”, sottolineano i ricercatori), si fa un ricorso alla Bibbia modesto rispetto al ruolo che le Sacre Scritture dovrebbero avere. Gli Stati Uniti rappresentano il caso più positivo con un 37% degli intervistati che prega utilizzando le Scritture. Questo valore resta alto anche in Polonia (32%) ma scende al 13% in Germania, al 9% in Italia e addirittura al 6% in Spagna. Nella casa di una larga maggioranza degli intervistati, vi è una copia della bibbia. L’unica eccezione è costituita dalla Francia dove meno del 50% degli intervistati ha in casa una copia della Bibbia. La Francia è anche l’unico paese in cui è prevalente l’opinione secondo cui nelle scuole non si dovrebbe studiare il testo biblico. Dalla ricerca emerge inoltre che prevalgono nettamente coloro che considerano il testo biblico “vero” su coloro che lo considerano “falso”, coloro che lo ritengono “interessante” (la soglia non scende mai sotto il 75%) su coloro che lo considerano “noioso”. Risulta anche che di fronte al messaggio biblico, la maggioranza degli intervistati ha la sensazione di trovarsi di fronte ad un testo di non facile lettura e comprensione (la soglia si assesta al 65% in Europa).
http://www.agensir.it/pls/sir/V2_S2DOC_B.quotidiano?tema=Quotidiano&argomento=dettaglio&sezione=&data_ora=28/04/2008&id_oggetto=150797&id_session=guest&password=guest&quantita=

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