Su 2 milioni, 1,7 ne ricavano reddito e per oltre 400.000 è il primo lavoro
Professione blogger, l'anno del boom: guadagnare con un post online
"Siamo diventati la nazione più noisily ostinated (traducendo alla lettera "rumorosamente ostinata nelle opinioni") sulla faccia della terra", ironizza il Wsj. Arrivando ad ipotizzare che nella "Information Age", l'era dell'informazione, che ha prodotto così tante nuove professioni, il blogging potrebbe essere quella che avrà il maggiore impatto e le maggiori conseguenze "sulla nostra cultura". Se i giornalisti erano "il quarto potere, i blogger stanno diventando il quinto".
Un'attività iniziata come "forum di discussione" sulla politica e le nuove tecnologie si è allargata rapidamente a tutti i campi immaginabili della vita, "dalla maternità alla sanità, dalle arti alla moda, fino alla odontoiatria". Quello che era iniziato "come un hobby o uno sbocco per volontari" sta diventando un "big business" per i nuovi siti emergenti, per le società che da questi vengono giudicate e per tutti coloro che lavorano "in questa nuova industria".
Viene anche fornito l'identikit del blogger. Molto istruiti (tre quarti sono laureati in un college), la maggioranza bianchi che guadagnano sopra la media. Un giovane americano su tre fa il "blogger" (nel senso più esteso) e tra questi chi ci guadagna per vivere è il due per cento. In che modo? Secondo i calcoli del Wsj con centomila visitatori unici al mese un sito può guadagnare 75mila dollari all'anno. Per un buon "post" i blogger possono prendere da 75 a 200 dollari, qualcuno può fare addirittura lo 'spokeblogger', pagato dai pubblicitari per "bloggare" un prodotto.
Considerato che è un lavoro che non prevede spese di trasporti, che ha costi iniziali bassi (ma un orario tra le 50 e le 60 ore settimanali) è naturale che attiri tantissimi giovani. I professionisti, quelli che sono assunti e lavorano per una società, sono pagati tra i 45mila e i 90mila dollari l'anno, una piccola percentuale raggiunge anche i 200mila.
Mentre il numero dei blogger cresce, il numero dei professionisti dell'informazione tradizionale diminuisce significativamente. Solo a Washington - la città più "blogged" d'America e forse del mondo - rispetto a pochi anni fa è diminuito del 79 per cento il numero dei giornalisti che lavorano nei tradizionali giornali di carta. Del resto i siti online al top della graduatoria già oggi hanno introiti considerevoli e a un certo punto "non ci sono dubbi che l'Huffington Post varrà più del Washington Post".
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