lunedì 4 giugno 2007
Notte dopo la Festa
Milano, 3 giugno 2007, ore 22
Carissimi tutti,
credo di non essermi mai sentito come questa sera.
E’ difficile da descrivere.
Un po’ mi spaventa, un po’ mi coinvolge nell’avventura di scoprire ancora qualcosa di me.
A metà strada tra lo stand-by e il troppo-pieno.
Sono “spento”, nel senso che non riesco a produrre “movimento”, in me e fuori di me;
ma non è perché non ho voglia di muovermi, bensì perché ho troppa “energia” nelle vene,
e lo stomaco chiuso.
Mi è venuta in mente una parte di Ef 4, 26: “Non tramonti il sole sopra la vostra ira”.
Stasera ho scoperto anche: “Non tramonti il sole sopra la vostra gioia”.
Giornate, ore, minuti, lava incandescente di emozioni, sorrisi, ricordi, timori.
Volendolo e non volendolo, il tutto è ancora bloccato da un tappo.
Da tempo si raccoglievano le nuvole,
ma oggi mi pioveva addosso la grazia dell’affetto:
ora discreto come la pioggerella, ora rumoroso come un tuono,
ora dolce-salato come le lacrime, ora impetuoso come uno scroscio.
In un’alternanza implacabile e incontrollabile.
Capivo che tenevo aperto l’ombrello, per tentare di ripararmi un po’…
fino alla doccia fredda del gavettone: non ci si può, non ci si deve riparare.
E finalmente dagli occhi sono scese delle gocce.
Nonostante la stanchezza, sarà dura addormentarmi stasera,
più di quando lo sia stato le scorse notti.
Da domani spero di tornare a poter usare mente, corpo e cuore.
Per ora dico solo: Grazie!
Non è un granché, se lo dico e se lo scrivo;
per come lo sto provando nelle viscere vale quasi quanto la vita.
dMc
Carissimi tutti,
credo di non essermi mai sentito come questa sera.
E’ difficile da descrivere.
Un po’ mi spaventa, un po’ mi coinvolge nell’avventura di scoprire ancora qualcosa di me.
A metà strada tra lo stand-by e il troppo-pieno.
Sono “spento”, nel senso che non riesco a produrre “movimento”, in me e fuori di me;
ma non è perché non ho voglia di muovermi, bensì perché ho troppa “energia” nelle vene,
e lo stomaco chiuso.
Mi è venuta in mente una parte di Ef 4, 26: “Non tramonti il sole sopra la vostra ira”.
Stasera ho scoperto anche: “Non tramonti il sole sopra la vostra gioia”.
Giornate, ore, minuti, lava incandescente di emozioni, sorrisi, ricordi, timori.
Volendolo e non volendolo, il tutto è ancora bloccato da un tappo.
Da tempo si raccoglievano le nuvole,
ma oggi mi pioveva addosso la grazia dell’affetto:
ora discreto come la pioggerella, ora rumoroso come un tuono,
ora dolce-salato come le lacrime, ora impetuoso come uno scroscio.
In un’alternanza implacabile e incontrollabile.
Capivo che tenevo aperto l’ombrello, per tentare di ripararmi un po’…
fino alla doccia fredda del gavettone: non ci si può, non ci si deve riparare.
E finalmente dagli occhi sono scese delle gocce.
Nonostante la stanchezza, sarà dura addormentarmi stasera,
più di quando lo sia stato le scorse notti.
Da domani spero di tornare a poter usare mente, corpo e cuore.
Per ora dico solo: Grazie!
Non è un granché, se lo dico e se lo scrivo;
per come lo sto provando nelle viscere vale quasi quanto la vita.
dMc
1 commento:
Un abbraccio e un Grazie a te, perchè durante la predica ho dovuto mettere gli occhiali da sole per nascondere occhi lucidi!
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