sabato 14 marzo 2009

Siamo uomini o animali?!

Aforisma 14/bis
«No che non siamo animali, perbacco! Però ci comportiamo da animali. Il nostro problema sta nel credere di esserlo. Ecco perché la nostra umanità finisce per farci orrore. Siamo post-animali che hanno nostalgia della loro animalità. Che è come dire esseri bifronti e ancipiti.
Siamo, di nuovo, degli ibridi nichilisti e bastardi. Anche se in realtà non sappiamo bene che cosa siamo, altrimenti non staremmo qui a chiedercelo».
Mario Domina

Matrimoni-carnevale

E se trovassero occupate queste location
e venissero in una bella chiesa barocca
con organo, pizzi e paggetti...
sarebbe sacramento?!
don Chisciotte
Le proposte recenti di Comuni o siti archeologici per celebrare cerimonie civili. E le autorità irachene mettono a disposizione il palazzo di Saddam per il viaggio di nozze.
Pompei, Babilonia o la Rotonda: il matrimonio piace un po' kitsch
La giunta di Verona offre la casa e il balcone di Giulietta
e per il banchetto fra gli scavi si può affittare un abito da antico romano
Las Vegas, Italia. Per celebrare un matrimonio stravagante, indimenticabile e un po' kitsch non c'è bisogno di attraversare l'oceano. Se proprio si ha voglia di strafare, si può pensare a una puntatina a Babilonia, dove consumare la prima notte di nozze sul letto che fu di Saddam Hussein. Ma anche entro i confini c'è la possibilità di scegliere location originali per una cerimonia che nemmeno Jessica e Ivano, quelli di "lo famo strano", avrebbero potuto immaginare. Il balcone veronese di Giulietta o la rotonda sul mare di Senigallia celebrata da Fred Bongusto o gli scavi di Pompei. La follia, però, costa cara. Ed è meglio pensarci bene, prima. Salvo rinunciare alla cucina firmata o a quel letto a baldacchino che tanto piaceva a mammà.
Perché sei tu, Romeo? Bello sposarsi nella casa dell'eroina resa immortale da Shakespeare. Ma tanta trepidazione si infrange contro i costi. Per celebrare le nozze nella casa-torre medievale di via Cappello, a Verona, bisogna sborsare 600 euro. ma solo se si è veronesi. Settecento se si risiede fuori Verona. Peggio va agli stranieri: 800 euro per i cittadini dell'Unione europea, 1000 euro per gli extracomunitari. Il progetto si chiama "Sposami a Verona", e i soldi - spiega l'assessore comunale alle relazioni con i cittadini, Daniele Polato - serviranno a pagare gli straordinari al personale municipale necessario per lo svolgimento del rito.
Al letto col raìs. Che sia un'occasione da Mille e una notte o al contrario da incubo, alle autorità irachene poco interessa. A loro importa solo rilanciare la disastrata industria turistica nazionale. Per questo, offrono soggiorni nel palazzo che fu di Saddam Hussein a Babilonia, sulle rive del Tigri, compreso un "pacchetto luna di miele". Il complesso è immenso: 31 suite, a partire da 60 dollari a notte. Diverso il discorso per la camera da letto di Saddam, 200 mila dinari per una notte, circa 170 dollari, in cambio dei quali nuotare nell'oro: un grande letto dorato, come dorati sono i comodini, gli armadi, i lampadari, i divani e lo scrittoio. Il suo palazzo (che a quanto risulta non abitò mai) è una specie di fortezza di quattro piani, in cima a una collina, su un'area vasta come cinque campi da calcio, circondata da palme. Per i saloni, ma anche per le camere da letto e i bagni, furono impiegati migliaia di metri quadrati di marmi pregiati. E forse sono le uniche cose rimaste degli originali splendori, poiché dopo il crollo del regime, nell'aprile del 2003, la residenza è stata saccheggiata da cima a fondo, compresi gli interruttori della luce e i rubinetti, perché si diceva che fossero d'oro massiccio.
Il nostro disco che suona. Per tornare in Italia, l'amministrazione comunale di Senigallia ha deciso di aprire stabilmente ai matrimoni di rito civile la Rotonda sul mare che ha ispirato la celebre canzone di Fred Bongusto, l'unica rimasta in Italia in stile Belle Epoque, sospesa tra cielo e mare. I matrimoni potranno essere celebrati dalle 10 alle 19 e ogni coppia avrà a disposizione un'ora di tempo per fare le foto e intrattenersi con parenti e amici.
Sotto il vulcano. Indossate i sandaloni e invitate i parenti a un baccanale se volete essere in linea con location come gli scavi di Catellammare e Pompei. Nozze civili all'interno dei siti, e banchetto all'esterno, con menu ispirato a gusti e abitudini degli antichi romani. Un'agenzia fornisce anche suonatori di cetra e di lira e, se proprio uno volesse fare le cose in stile americano a Roma, è pure possibile affittare abiti, o meglio maschere, realizzate da una sartoria teatrale. I prezzi però sono piuttosto alti, per questo sono spesso gli stranieri a scegliere l'organizzazione del matrimonio negli scavi archeologici. Gli italiani si limitano ad affittare ville private che hanno all'interno ruderi antichi e sono più economiche. Pochi chilometri più in là e, se il clima vi assiste, potrete invece scambiarvi le fedi sulla terrazza del Comune di Positano e consumare il buffet sulla spiaggia della celebre località della Costiera amalfitana. A lume di candela, e all'aperto, sulla sabbia: alto il rischio di ospiti indesiderati alla Totò, che fanno gli auguri agli sposi, mangiano e bevono, ma nessuno li ha mai visti prima.

Auguri


Oggi l'arcivescovo compie 75 anni: AUGURI!

venerdì 13 marzo 2009

giovedì 12 marzo 2009

Amy!

Qualcuno penserà che ho delle azioni di questa società,
oppure che tutta la mia famiglia lavora lì...
ma io voglio pubblicare le ragioni della Campagna DOVE:

Perché la Campagna Per la Bellezza Autentica?
Per troppo tempo l'idea e i canoni della bellezza femminile sono stati condizionati dal confronto con modelli forzati. Pensiamo sia ora di cambiare registro perché, in tutto il mondo, le donne mandano segnali inequivocabili in tal senso. Segnali di disagio e di insofferenza, di voglia e bisogno di un cambiamento radicale di rotta. Siamo convinte che la bellezza autentica si manifesti in forme, taglie, colori ed età diverse. E pensiamo che sia arrivato il momento di raccontare al mondo il nostro modo di essere uniche. E' questo il motivo che ha portato Dove a lanciare la campagna Per la Bellezza Autentica. La campagna globale Dove Per la Bellezza Autentica ha lo scopo di cambiare la situazione attuale e offrire un'idea più ampia, più sana e più democratica di bellezza. Un'idea di bellezza che tutte le donne possono fare propria e apprezzare ogni giorno.

Se vuoi ritrovare online i video, clicca qui.

Ed ecco il terzo video: commovente!

Gesti insensati

Per favore non mandate i bacetti
di Lietta Tornabuoni
Le tecniche più usate per mandare baci sono tre: l’operatore si bacia la punta delle dita e invia il bacio verso il destinatario; l’operatore si copre il centro della faccia con il palmo delle mani, poi fa esplodere il bacio; l’operatore si bacia un palmo delle mani (quasi sempre la destra), lo investe con un soffio potente e fa volare il bacio verso l’interlocutore. A volte (spesso) il lancio del bacio è accompagnato da una smorfietta, un arricciarsi rafforzativo delle labbra. Naturalmente esistono altre tecniche, personalizzate oppure no: ma queste sono le più frequenti. Vengono usate dal palcoscenico o dallo schermo televisivo verso il pubblico plaudente; dagli artisti, dagli oratori, dagli sportivi, dagli amanti, da chi rimane a terra verso i partenti, dai parenti, dalle amiche; è già miracoloso che non mandino baci pure i soldati o gli ufficiali in divisa.
E’ un segno di gratitudine o di saluto, si capisce. Ma, francamente, perché mandare baci o bacetti? Per il bisogno di compiere un gesto fisico, di esprimersi con qualcosa di concreto, come càpita con gli applausi ai matrimoni o ai funerali? Perché le parole (o i silenzi) paiono troppo modesti, poco eloquenti, poco partecipativi? Perché si tende a trasformare gli scarsi riti della vita quotidiana in spettacoli o casini? Perché non si fa caso alla natura leziosa, settecentesca e manierata del bacetto volante? Perché non si riflette sugli usi sciocchi e inutili che chissà come si sono introdotti nel nostro modo di fare?
L’invio (formale) del bacio è uno dei più recenti insieme con gli applausi in chiesa: farne meno non sarebbe male. L’applauso, specialmente a un funerale, ha qualcosa di grottesco. Come se in certo modo si volesse lodare il morto: e per cosa? Perché è morto o per l’insieme della sua vita, per dargli insomma una specie di premio alla terminata carriera di essere umano? Il lancio del bacio, a seconda delle circostanze, è altrettanto lezioso. Tutti e due gli usi perseguono magari inconsapevolmente lo scopo di mettersi in mostra nell’occasione di un raduno sociale. Ma andiamo, su. Se proprio volessimo metterci in evidenza, facciamo piuttosto qualcosa che meriti attenzione, ammirazione.

mercoledì 11 marzo 2009

Evoluzione...?!

Il secondo filmato della DOVE: wow2!
Io a questi qui qualche prodotto glielo compro: meritano!
don Chisciotte

Distorsione dell'informazione

Rapporto di Medici senza frontiere e analisi sull'informazione dell'Osservatorio di Pavia
Gli angoli bui del mondo: le dieci crisi più gravi e dimenticate
Milioni di persone coinvolti ogni giorno. Ma sulle nostre tv queste notizie occupano solo il 6% del totale
MILANO - Centinaia di migliaia di persone fuggite in tutte le direzioni alla disperata ricerca di salvezza. Manca acqua, cibo e riparo; l’accesso all’assistenza sanitaria è praticamente inesistente. I profughi trovano rifugio nei campi o presso delle famiglie, oppure si nascondono nella foresta dove sono alla mercè di qualsiasi gruppo armato. Solo poche organizzazioni umanitarie sono presenti in modo continuativo, vicino alla capitale della provincia. Non è un film, sono storie vere, che continuano ad accadere in diverse parti del mondo. Soprattutto in Africa. (...)
Quante e quali sono le aree di crisi nel mondo che in Italia i media, in particolare la tv, rappresentano poco - e spesso male - nel loro racconto della realtà? Quante emergenze finiscono nella spirale del silenzio? Quali sono invece più visibili? In quale misura? Dal 2004 l’Osservatorio di Pavia cerca di dare una risposta a queste domande nell’annuale analisi dell’informazione italiana sulle crisi, nell’ambito del progetto di Medici Senza Frontiere sulle emergenze umanitarie dimenticate. E ogni anno va peggio. La nostra società parla sempre più di sè stessa, ormai avvitata di fronte a un deformante specchio per cui ci sentiamo centro del mondo, senza esserlo. Lanciando emergenze e allarmi continui, ridicoli se confrontati per un attimo con quelli che esistono altrove. Ecco l'informazione in tv. Un anno di fame: 110 notizie, un inverno di influenza nel nostro paese: 121 notizie; un mese di colera in Zimbabwe: 12 notizie; un’estate di Briatore-Gregoraci: 33 notizie; un anno di stermini in Sudan: 53 notizie: tre mesi di caldo 81 notizie.
LE DIECI CRISI PIU' GRAVI DEL 2008 - L’ultimo rapporto di Msf elenca e descrive le dieci crisi umanitarie più gravi e ignorate nel 2008. Ecco l'elenco, non in ordine di importanza e ricordando che ce ne sono molte altre: la crisi sanitaria nello Zimbabwe; la catastrofe umanitaria in Somalia; la situazione sanitaria in Myanmar; i civili nella morsa della guerra nel Congo Orientale (RDC); la malnutrizione infantile; la situazione critica nella regione somala dell’Etiopia; i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nordoccidentale; la violenza e la sofferenza in Sudan; i civili iracheni bisognosi di assistenza; gli effetti nei paesi poveri della diffusione della coinfezione HIV-TBC.
IL SILENZIO DELLA TV - L’analisi fatta dall’Osservatorio di Pavia delle principali edizioni (diurna e serale) dei telegiornali Rai e Mediaset confermano la tendenza riscontrata negli ultimi anni di un calo costante delle notizie sulle crisi umanitarie, che sono passate dal 10% del totale delle notizie nel 2006, all’8% nel 2007 fino al 6% (4901 notizie su un totale di 81360) nel 2008.
A MENO CHE NON CI SIANO ITALIANI - Infine, anche per il 2008 viene confermata la tendenza, da parte dei nostri media, di parlare di contesti di crisi soprattutto laddove riconducibili a eventi e / o personaggi italiani o comunque occidentali. Emblematici in questo senso sono la crisi in Somalia, a cui i Tg hanno dedicato 93 notizie (su 178 totali) che coinvolgevano uno o più nostri connazionali; la malnutrizione infantile, di cui si parla principalmente in occasione di vertici della FAO o del G8; il Sudan, cui si fa riferimento principalmente per iniziative di sensibilizzazione che vedono coinvolti testimonial famosi e per notizie circa l’inchiesta da parte della Corte Penale Internazionale per il presidente del Sudan.
LA CAMPAGNA DI MSF - Di fronte a questo stato di cose l'associazione di Medici senza frontiere, con il patrocinio della Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), ha deciso di lanciare nei prossimi mesi la campagna "Adotta una Crisi Dimenticata” rivolta ai media italiani, alle università e alle scuole di giornalismo. Corriere.it ha dato la sua adesione.

Ascolta l'intervista.

Ritardissimo






Ma "l'ora dei laici" non avrebbe dovuto essere 45 anni fa,
dopo il Concilio Vaticano II?
O forse addirittura 1976 anni fa,
dopo il 33 d.C.?!
don Chisciotte

L'articolo di Famiglia Cristiana.

Opposizione efficace

"Non amiamo gli altri perché sono buoni. Ma li facciamo diventare buoni perché li amiamo. La sfida al male non consiste nel condannare, nello scomunicare. E non consiste neppure nel discutere. «Tutte le volte che ho vinto una discussione ho perso un'anima» (Mons. Fulton Sheen). La vera sfida avviene sul piano dell'amore. In un film famoso, Il Porto delle nebbie, c'è un dialogo che sintetizza efficacemente la portata di questa sfida. Il disertore riconosce dinanzi alla fidanzata di essere una creatura abbietta. La ragazza lo interrompe: 'Tu non puoi essere cattivo perché io ti amo'! Se c'è tanto male nel mondo, ciò è dovuto al fatto che a questo male noi abbiamo opposto la nausea, il disgusto, la condanna. Mentre dovevamo opporre l'amore. L'amore impedisce a Zaccheo di essere cattivo".
Alessandro Pronzato, Vangeli scomodi, 221
postato il 2.12.07

martedì 10 marzo 2009

Forme di comunicazione

La firma DOVE ha creato una campagna pubblicitaria
che trovo eccezionale!
Sarà pure un interessato posizionamento di mercato,
ma lo considero un ottimo modo di spendere dei soldi!

Ecco il primo video:
quando anche la Chiesa
riuscirà a proporre forme di comunicazione così ben fatte ed efficaci?!
don Chisciotte

Fiera


Visita il sito per vedere
gli espositori, gli orari e il programma.

lunedì 9 marzo 2009

Benedetto corpo!

«Il pensiero è serio soltanto grazie al corpo, è l’apparizione del corpo a conferirgli il suo peso, la sua forza, le sue conseguenze, i suoi effetti definitivi. L’anima senza corpo saprebbe fare solo giochi di parole e teorie. Che cosa potrebbe sostituire alle lacrime un’anima senza occhi? e donde potrebbe essa trarre un sospiro e uno sforzo?».
Paul Valery

9 marzo

Il corpo spogliato delle donne in tv
Gambe scoperte e scollature a tutte le ore: Victoria Silvstedt gira le lettere della «Ruota della fortuna» anche in Francia: ma là è molto più sobria e le telecamere non le riprendono le mutande. 8 marzo, festa delle donne, viva le donne, mimose e tanti auguri e film a tema su molti canali (...)
Una studentessa francese dell'Erasmus prepara una tesi sul rapporto tra tv italiana e corpo femminile. Com'è messa l'Italia?, chiede. Non siamo messi bene. Uso strumentale della bellezza, gambe scoperte e scollature a tutte le ore, il corpo è mio, lo gestisco io e lo spoglio: questo è, sul video, il retaggio del femminismo, l'autosfruttamento consapevole del proprio fisico. Accade solo alla tv del Bel Paese. Victoria Silvstedt, per esempio, gira le lettere della «Ruota della fortuna» anche in Francia, ma là è molto più sobria e le telecamere non le riprendono le mutande.
Che succede da noi? Perché quest'altra anomalia italiana? Perché le ragazze, per apparire emancipate, si devono porre come oggetto del desiderio? Perché le donne in tv, anche quelle consapevoli, non mostrano il vero volto, bensì una maschera fatta di aggiustamenti, correzioni, interventi? E' come se le donne vere stessero scomparendo dalla tv, sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare, umiliante. O umiliazione o incompetenza. Questi e altri problemi si pone l'inquietante, civile documentario «Il corpo delle donne», di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi. Il documentario andrà in Festival a Firenze. Poi speriamo che qualche rete lo trasmetta. Ma quale rete avrà il coraggio di fare autocritica? Di non aver paura, anche, della retorica postfemminista? Troppi interrogativi, in questo intervento. E anche nel filmato. Prima di dare le risposte, d'altronde, è indispensabile porsi le domande.

domenica 8 marzo 2009