sabato 17 maggio 2008

Comunicazioni interrotte


Satira sottotitolata
di Massimo Gramellini
Aeroporto di Fiumicino. In attesa dell’imbarco, un passeggero sta sfogliando i giornali. Si inchioda davanti alla vignetta di Altan su «Repubblica», un padano in camiciotto verde che bofonchia: «Basta con le mezze misure, ci vuole il boia di quartiere». Il passeggero si gira verso un amico: «Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno!». Tendo l’orecchio, sicuro che l’interlocutore gli spiegherà che Altan è un umorista e gli umoristi coltivano i fiori del grottesco. Invece l’amico sbotta: «Non sono d’accordo. Vogliamo arrivare alla pulizia etnica? E sì che Altan una volta era progressista».
Mi viene da piangere. Come a un funerale. La mia adorata satira giace lì senza vita, assassinata sulle poltroncine del Gate numero 4. Forse è morta per asfissia: la realtà è diventata così paradossale da aver tolto il fiato a un’arte che si nutre di paradossi. Forse l’hanno pugnalata le due sorelle siamesi: ignoranza e volgarità. Forse si è suicidata a furia di prendersi troppo sul serio, anche se non è certo il caso di Altan. Oppure si è semplicemente atrofizzato il muscolo invisibile che consentiva ai lettori di cogliere il salto logico. Quella capriola intelligente del pensiero che distingue l’ironia dalla comicità da caserma, persino quando entrambe si nutrono delle stesse parolacce (è la differenza fra la Littizzetto e il Bagaglino). Qualunque sia la causa del decesso, il referto è implacabile: se bisogna mettere i sottotitoli all’umorismo, significa che non lo si capisce più. Comunicazione interrotta, riprenderemo a sorridere il più presto possibile. Sperando non sia troppo tardi.

A te - Jovanotti Lorenzo Cherubini

Indubbiamente una bella canzone!

venerdì 16 maggio 2008

Lode


"La lode è il compimento necessario dell'opera della Creazione.
Senza lode, la Creazione risulta per così dire incompiuta, ed è abbandonata alla disgregazione. Senza stupore, senza apprezzamento, senza contemplazione estatica, l'universo va in rovina".
A. Pronzato, La Domenica festa dell'incontro, 53

Invidie


Invidiando
di Massimo Gramellini
Ah, cosa sarebbe il mondo senza l’invidia. Senza i capannelli di scrittori impegnati che nel retropalco della Fiera del Libro parlottavano di Saviano, e chi lo trovava arrogante, chi esibizionista, chi fanatico, chi semplicemente ossessivo, pur di non ammettere che la sua colpa inemendabile è di aver venduto milioni di copie del suo libro sulla camorra, mentre loro faticano a uscire dal cerchio del «salottume» editoriale. Ah, cosa sarebbe il mondo senza quei giornalisti che nei corridoi delle redazioni, talvolta persino davanti alle telecamere, spargono fiele su Travaglio, non perdonando a se stessi di non essere riusciti a diventare Travaglio, cioè uno che vende libri, riempie teatri, buca il video e sa coltivarsi un pubblico di lettori fedeli. E cosa ero io, nel mio piccolo, quando l’invidia mi suggeriva corsivi cattivelli contro Baricco, perché in realtà i riccioli e la scrittura ipnotica avrei voluto averli io. Ora che sono guarito dal morbo, posso permettermi di scrivere che Saviano merita rispetto benché non sia il mio genere (mi piace troppo il lieto fine), che Travaglio è un inquisitore documentato e in buona fede ma ignora l’importanza delle sfumature (la vita vera non assomiglia alla requisitoria di un pm: il male, come il bene, non gioca mai da una parte sola), e che Baricco comincia a perdere i riccioli pure lui. Perciò lo adoro.

giovedì 15 maggio 2008

Rientrato a Venegono

Eccomi ritornato a Venegono!
Con mio padre,
partiti ieri da Plainfield IN
http://townofplainfield.com/main/
alle ore 5.15 in auto
http://www.hyundaiusa.com/vehicle/sonata/sonata.aspx
diretti alla stazione dei bus Greyhound di Indianapolis
http://www.greyhound.com/home/en/TicketsAndTravel/TicketsAndTravelInfo.aspx
Alle 7.15 bus diretto a Chicago IL
http://www.ci.chi.il.us/city/webportal/home.do
Alle 10.30 taxi per Chicago Airport O'Hare
http://www.ohare.com/Ohare/OhareHomepage.shtm
Alle 15.25 partenza del volo Alitalia per Roma - Fiumicino
http://www.alitalia.com/it_it/?WT.srch=1
Alle 10 di oggi partenza per Milano - Linate sempre con Alitalia
alle 11.21 Bus ATM n.73 fino a San Babila
Metro Rossa fino alla stazione Cadorna
Alle 12.30 bus STIE fino a Legnano
http://www.paginegialle.it/stiespa
Alle 13 in auto fino a S.Vittore Olona
Infine in auto fino a Venegono Inferiore

DEO GRATIAS!

martedì 13 maggio 2008

Lezioni di Cioccolato

Un film italiano semplice, simpatico, e quel tanto profondo da non essere banale! E poi c'e' il cioccolato!!!

lunedì 12 maggio 2008

Omaggio alle donne

Rifarsi (una vita)
di Massimo Gramellini
Da un noto volto femminile della tv che preferisce mantenere l’anonimato riceviamo e pubblichiamo, astenendoci per una volta da ogni commento.«Non la consideri una divagazione superficiale, ma sono convinta che a far perdere la Casa Bianca a Hillary Clinton non sia stato Obama e nemmeno quel narciso impenitente di suo marito. E’ stato il chirurgo plastico. Se fosse rimasta se stessa, al naturale, si sarebbe presentata agli elettori come una onesta sessantenne dai capelli grigi e dalle guance cadenti. La nuova nonna d’America. Una nonna sessantottina, oltretutto. I bianchi della sua generazione, e non solo della sua, si sarebbero identificati in lei e l’avrebbero votata in massa, pieni di fiducia. Invece il lifting ha trasformato Hillary in una macchietta di infelicità e inaffidabilità: la solita donna di potere, ricca a arrogante, che fugge dal tempo e mistifica gli avvenimenti, a cominciare da quelli che riguardano l’evoluzione inesorabile del suo corpo. Sono stati i ritocchi - neanche troppo riusciti, fra l’altro - a far apparire Hillary così finta e così antipatica. Perché a sessant’anni dovresti sembrare più giovane? Perché non ti accontenti di essere più autorevole? Una donna che si rifà i connotati ammette una propria debolezza fisica, cioè l’unico tipo di debolezza che gli uomini sono ben felici di riconoscere, rinfacciare e far pagare alle donne. E questo le toglie autorevolezza, oltre che autenticità. Una donna rifatta non farà mai carriera. E infatti non ne conosco una, dico una, che sia riuscita a farla. Nemmeno io. Rifatta e pentita».
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=443&ID_sezione=56&sezione=Buongiorno

Graduation!


Sister with mom and dad
after the Graduation (Commencement 2008)
on Indiana University, Kelley Schoool of Business

domenica 11 maggio 2008

Pentecoste


Buona Pentecoste a tutti!