sabato 19 aprile 2008

Il volto caro


"Se la presenza di una persona che ci è cara opera un cambiamento sensibile nel nostro spirito e nel nostro corpo e ci riempie di una gioia e di un’allegrezza che sovente appaiono anche sul nostro volto, quale cambiamento opererà la presenza del Signore in un’anima pura quando le appare in maniera invisibile? (...) Colui che davvero ama si raffigura continuamente il volto della persona amata e lo guarda con tale gioia nel pensiero che neppure il sonno è capace di distoglierlo da quell’oggetto e il suo affetto glielo fa vedere in sogno. Nelle realtà corporali avviene lo stesso che in quelle incorporee".

Giovanni Climaco, La Scala del Paradiso V, 54.

venerdì 18 aprile 2008

La pioggia e lo Spirito


«L'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna » (Gv 4,14). Nuova specie di acqua che vive e zampilla, ma zampilla solo per chi ne è degno. Per quale motivo la grazia dello Spirito è chiamata acqua? Certamente perché tutto ha bisogno dell'acqua. L'acqua è generatrice delle erbe e degli animali. L'acqua della pioggia discende dal cielo. Scende sempre allo stesso modo e forma, ma produce effetti multiformi. Altro è l'effetto prodotto nella palma, altro nella vite e così in tutte le cose, pur essendo sempre di un'unica natura e non potendo essere diversa da se stessa. La pioggia infatti non discende diversa, non cambia se stessa, ma si adatta alle esigenze degli esseri che la ricevono e diventa per ognuno di essi quel dono provvidenziale di cui abbisognano. Allo stesso modo anche lo Spirito santo, pur essendo unico e di una sola forma e invisibile, distribuisce ad ognuno la grazia come vuole. E come un albero inaridito, ricevendo l'acqua, torna a germogliare, così l'anima peccatrice, resa degna del dono dello Spirito santo attraverso la penitenza, porta grappoli di giustizia. Lo Spirito appartiene a un'unica sostanza; però, per disposizione divina e per i meriti di Cristo, opera effetti molteplici.Infatti si serve della lingua di uno per la sapienza, illumina la mente di un altro con la profezia. A uno conferisce il potere di scacciare i demoni, a un altro largisce il dono di interpretare le divine Scritture.Rafforza la temperanza di questo, mentre a quello insegna la misericordia. Ispira a un fedele la pratica del digiuno, ad altri forme ascetiche differenti. C'è chi da lui apprende la saggezza nelle cose temporali e chi perfino riceve da lui la forza di accettare il martirio. Nell'uno lo Spirito produce un effetto, nell'altro ne produce uno diverso, pur rimanendo sempre uguale a se stesso.
san Cirillo di Gerusalemme, Catechesi 16

Diritto al matrimonio e alla famiglia

Corsi di preparazione al matrimonio civile


Titolo del primo incontro: insieme per sempre

Bologna, il Comune finanzia i corsi contro il divorzio.

Affidati a un'associazione pro embrione

Ti sposi in Comune? Adesso c'è (gratis) il corso prematrimoniale per i fidanzati che scelgono il sindaco invece del parroco. Prima lezione: «Insieme per sempre ». In sostanza, istruzioni anti divorzio in versione laica. L'idea è venuta a Lina Delli Quadri, consigliere comunale del Pd: stesso partito di Cofferati. Una cattolica impegnata nel volontariato che ha pensato: anche chi sceglie il rito civile deve avere, a cura dell'amministrazione comunale, l'opportunità di essere istruito in materia di matrimonio. Le altre lezioni sono su «Sessualità e amore», «Coppia e creatività», «Doveri e diritti nelle relazioni familiari». L'iniziativa è interessante in una Bologna dove i rapporti tra Comune e Chiesa hanno avuto anche pesanti note polemiche. La Delli Quadri spiega che il sindaco le ha dato subito via libera e che i parroci non si sentono toccati dalla concorrenza. Forse perché obiettivo comune è rendere stabili le unioni. I corsi, come scrive oggi il Corriere di Bologna, sono tenuti da specialisti dell'Ucipem, associazione milanese di matrice cattolica che, nella sua carta fondante, dichiara di riconoscere «che la persona umana è tale fin dal concepimento». La stessa Ucipem, che da tempo istruisce i fidanzati che vanno a sposarsi in chiesa, sottolinea le differenze: «Il matrimonio religioso è un sacramento, quindi comporta anche un'istruzione catechistica che non ha ragione di essere per chi sceglie il rito civile». Al primo corso si sono iscritte una ventina di coppie: tutte al primo matrimonio, solo in un caso l'uomo è al secondo. Due fidanzati hanno già seguito un corso in parrocchia perché si sposeranno in Chiesa ma hanno voluto ampliare la loro preparazione anche con l'insegnamento laico. Le lezioni (quattro serate di due ore ciascuna) si tengono in una sala comunale. Quando i cittadini si recano all'ufficio matrimoni per le pratiche ricevono anche un volantino informativo. A fine maggio partirà il secondo ciclo di incontri. Da ottobre l'iniziativa sarà strutturata in modo completo, anche sulla base dei suggerimenti delle coppie. Le impressioni dei fidanzati che stanno seguendo le lezioni, tenute da esperti in materie come psicologia, sessuologia e legislazione familiare, sono positive. «Non credevo che un Comune, con tutti i problemi che ha, potesse pensare anche a chi si sposa », ha detto un giovane alla vigilia del sì. Il consenso non stupisce la consigliera comunale. Sposata da 27 anni, provenienza Margherita, cattolica praticante, Lina Delli Quadri è convinta: «La preparazione al matrimonio può contrastare i troppi fallimenti».

giovedì 17 aprile 2008

In bagno col pc


Scritto da: Marco Pratellesi alle 16:28
Finalmente ho capito. Dopo anni di dibattiti, articoli, convegni sul futuro dei media e “bla, bla, bla”, improvvisamente tutto è più chiaro. Sono entrato nel bagno di mia figlia attirato dalla musica. La porta era aperta. Lei stava sotto la doccia. Sul lavandino c’era il suo MacBook, collegato wi-fi, che sparava a tutto volume un video-clip da YouTube.
E’ stato illuminate. Ora, uno si aspetta che in bagno si legga il giornale, un libro, una rivista. Al limite che si ascolti la radio facendosi la barba o truccandosi. Nei dibattiti sul futuro dell’informazione ho sempre sentito dire che nessuno si porterebbe un computer al cesso. Ecco, siamo tutti smentiti. A 15 anni con il computer si va anche in bagno. Capisco la Bbc che ha deciso di digitalizzare tutti i programmi televisivi per dare modo ai propri utenti di vedere quello che vogliono, dove e quando vogliono.
La generazione “in bagno con il pc” non credo si staccherà, anche in futuro, dal binomio computer-telefonino. Comunque vada a finire, questa vicenda ha un aspetto positivo: il vecchio stereo “Luxman”, reperto anni 70 ormai introvabile e prezioso per ascoltare la musica rock, non viene più maltrattato da mesi. Old media, good media: per fortuna.

Altra spiegazione


"La recente conoscenza scientifica si è accorta che l'argilla include la vita ed è compatibile con il racconto biblico della fabbricazione dell'Adam, suscitato da poltiglia di suolo.Sono poco sensibile ai punti di contatto tra la scienza e la scrittura sacra. Quella storia è più grande di una sua dimostrazione scientifica. Non è riducibile a verifica. È sacra, una soglia alta dell'udito che pretende ascolto come atto di amore e affidamento, per essere intesa. Bravi gli scolari che con esperimenti hanno scovato la vita in mezzo ai silicati, ma per accordarsi alla notizia sacra manca loro tutto il racconto del soffio di vita spinto con forza di sputo dalla bocca di un creatore nel corpo di un manufatto inerte. Quando dimostreranno la composizione chimica di quel fiato, allora sì che avranno aggredito, più che dimostrato, la scrittura sacra. Fino ad allora le notizie squillanti della scienza che vuole accreditarsi come revisore dei conti della narrazione sacra non tolgono né aggiungono a me lettore.Argilla clastica o no, appartengo all'inverosimile specie dell'Adam, alla sua storia bisognosa di altra spiegazione".
Erri De Luca, Alzaia, 16

mercoledì 16 aprile 2008

Stile cristiano


Fratelli lontani, perdonateci
All'inizio della Missione (Milano, 1957) per gli adulti, il cardinale Montini rivolge un invito ai lontani
Uno scopo principale ha la Missione: quello di far ascoltare un'autentica parola religiosa ai fratelli lontani. I lontani sono legione: quelli che non vengono in Chiesa; quelli che non pregano più e che non credono più; quelli che hanno la coscienza triste per qualche peccato, o insensibile per le troppe faccende profane; quelli che disprezzano la Chiesa e che bestemmiano Dio; quelli che si credono bravi e sicuri, perché non pensano più alla religione, al paradiso e all'inferno. Quanti! Quali vuoti nella comunità dei fratelli! Quale solitudine, talvolta, nella casa di Dio. Quanta pena, quanta attesa per chi ama i lontani come figli lontani. Se una voce si potesse far loro pervenire la prima sarebbe quella di chiedere loro amichevolmente perdono. Sì, noi a loro; prima che loro a Dio.Quando si avvicina un lontano, non si può non sentire un certo rimorso. Perché questo fratello è lontano? Perché non è stato abbastanza amato. Non è stato abbastanza curato, istruito, introdotto nella gioia della fede. Perché ha giudicato la fede dalle nostre persone, che la predicano e la rappresentano; e dai nostri difetti ha imparato forse ad aver a noia, a disprezzare, a odiare la religione. Perché ha ascoltato più rimproveri, che ammonimenti ed inviti. Perché ha intravisto, forse, qualche interesse inferiore nel nostro ministero, e ne ha patito scandalo. I lontani, spesso, sono gente male impressionata di noi, ministri della religione; e ripudiano la religione, perché la religione coincide per essi con la nostra persona. Sono spesso più esigenti che cattivi. Talora il loro anticlericalismo nasconde uno sdegnato rispetto alle cose sacre, che credono in noi avvilite. Ebbene se cosi è, fratelli lontani, perdonateci. (continua)
(Il testo completo in

Cani rovinati dai padroni





Risultati di una ricerca inglese
Cani come padroni, stessi vizi e malattie.
In alcune razze, il 40% ha problemi di peso.
Roma - Mangiano troppo, specie fuori pasto, stanno sempre in casa senza fare esercizio fisico e hanno le malattie tipiche associate all’obesità. Sembra il ritratto dell’uomo medio, e invece è quello del suo cane, stando a una ricerca pubblicata dal Journal of Veterinary Internal Medicine. Secondo lo studio di Craig Tatcher della statunitense Virginia Tech University un terzo degli amici dell’uomo ha problemi estremi di sovrappeso, e per alcune specie la percentuale supera il 40%. «Le ragioni che causano l’obesità sono le stesse per entrambe le specie - spiega Tatcher alla rivista Sciencedaily - poca attività fisica, la maggiore longevità, e soprattutto l’ aumento delle calorie assunte». (...) Secondo l’articolo, oltre che le pessime abitudini alimentari i cani mutuano dall’uomo anche buona parte delle patologie associate. Gli animali obesi rischiano infatti di sviluppare il diabete, ma anche problemi dermatologici e immunitari, oltre che danni all’apparato muscolare e a quello scheletrico. (...) La ricetta per dimagrire sembra presa da una rivista specializzata per gli uomini: «Il veterinario è l’unico che può aiutare a dimagrire il cane - spiega Tatcher - deve preparare una dieta ben bilanciata, e far capire al padrone che deve sorvegliare che l’animale on mangi fuori pasto. Inoltre deve essere preparata una serie precisa di esercizi fisici che il cane può seguire senza sentirsi forzato. Il peso poi andrebbe monitorato ogni due settimane». (...) Per chi non volesse aspettare, il mercato farmaceutico ha già provveduto a pillole dimagranti per cani, e persino ad antidepressivi, nel caso si sentissero tristi per la dieta forzata. Oltre a cane e padrone si assomiglieranno anche i loro armadietti per i medicinali.

lunedì 14 aprile 2008

Maschi depressi


Milano, record di maschi depressi
È il record nazionale. Pesano carriera e famiglia, il crollo tra i 30 e i 40 anni. Il 3% degli uomini colpito dalla malattia contro il 2,5 di Roma e il 2 di Palermo. La crisi quando si lascia il guscio protettivo dei genitori. Se la situazione degenera spesso si preferisce l´automedicazione, e dallo psichiatra si arriva a patologia avanzata
di Laura Asnaghi
Andrea, trent´anni, una carriera da manager, non ci voleva credere. «Io depresso? Vi sbagliate. È solo stress. Mi prendo un weekend di pausa e torno come prima». Ma il fine settimana al mare non è servito a migliorare l´umore di Andrea. Lui, che era sempre stato uno studente modello della Bocconi, dopo qualche anno di lavoro ai vertici di grandi aziende multinazionali si era logorato. Perdeva la calma per un nonnulla, tirava pugni sulla scrivania e, in auto, diventava una belva se qualcuno davanti a lui andava troppo lento.La storia di Andrea, che oggi è in cura al Fatebenefratelli, è quella che accomuna molti giovani milanesi travolti dalla depressione, malattia che, di solito, si pensa sia solo un dramma che riguarda le donne. Ma non è così. Secondo le ultime statistiche mediche a Milano il "male di vivere" colpisce almeno 60mila donne mentre gli uomini depressi sono più di 26mila. «Certo le donne sono più numerose ma l´incidenza della depressione tra i maschi è in forte crescita» spiega Claudio Mencacci, primario di psichiatria al Fatebenefratelli. La depressione in chiave maschile sarà uno dei temi centrali di un convegno, "La prevenzione in psichiatria", che si tiene a Sondrio, in Valtellina, da oggi fino a domenica. Milano guida la classifica delle città italiane più esposte al rischio di depressione tra i maschi con il 3 per cento dei malati, pari a 26 mila casi. Al secondo posto c´è Torino con il 2,8 per cento e 21.500 pazienti, al terzo posto si colloca Roma con il 2,5 per cento e 47.500 depressi. Seguono Napoli con il 2,4 per cento di malati (pari a 20mila casi) e Palermo con il 2 per cento (14mila casi).Ma perché Milano detiene il primato? «Qui ci sono condizioni ambientali che rendono la vita più dura - spiega Mencacci - spesso si pretende dai maschi di essere dei professionisti Superman, brillanti e capaci. Ma oltre alla carriera si richiedono performance d´alto livello anche sul fronte familiare. Non tutti reggono la sfida». Così l´ansia cresce e la paura di non essere all´altezza della situazione si traduce prima in disagio e poi in malattia vera e propria. Chi ne soffre di più sono i maschi, dai 30 ai 40 anni, nel pieno della loro carriera. «Per alcuni uomini riuscire a fronteggiare tutte queste sfide diventa uno sforzo intollerabile - spiega Mencacci - molti diventano cupi, irascibili e il loro malumore spesso degenera in quello che noi medici definiamo "la caduta della performance" che significa difficoltà a concentrarsi nel lavoro e disinteresse verso la famiglia e la vita». Ma i maschi, a differenza delle femmine, non ricorrono subito ai medici. Anzi, se ne tengono ben alla larga. «Prima di trovare il coraggio di farsi curare passano mesi - ricorda Mencacci - c´è chi si auto-prescrive farmaci contro l´ansia, chi si rifugia nell´alcol e chi non trova più neanche la forza di uscire di casa». Risultato: quando i maschi si arrendono all´evidenza e bussano alla porta di uno psichiatra la loro malattia è a uno stadio avanzato. «Le cure sono a base di farmaci, psicoterapia e, se possibile, sport - conclude Mencacci - perché il calcio, il tennis o lo sci aiutano a ritrovare la voglia di vivere. Dalla depressione si esce ma il cammino è lungo. Soprattutto per i maschi: proprio perché fanno di tutto per evitare di ammettere di aver bisogno d´aiuto». (10 aprile 2008)

Pasqua festa dei macigni rotolati


Pasqua, festa dei macigni rotolati.

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto. La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione, del peccato. Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte. Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

don Tonino Bello