martedì 5 febbraio 2008

Videofilia


«L'uomo divorzia dalla natura» - Boom di videofilia, addio attività fisica
Tramontano giardinaggio e gite in bicicletta: vincono Pc e televisione
MILANO - Giardinaggio, gite in bicicletta, arrampicate con scarponi e piccozza addio. Il contatto con la natura, e relativa attività fisica, tramontano sotto i «colpi» della «videofilia», la passione smodata per lo schermo di pc e tv che porta a trascorrere il tempo libero online o comodamente seduti in poltrona. Tendenza ben nota, ma ora stigmatizzata da uno studio condotto da Oliver Pergams, docente di Scienze
biologiche dell'University of Illinois a Chicago e pubblicato sui «Proceedings of the National Academy of Sciences». Secondo Pergams, «c'è un reale e fondamentale «divorzio dalla natura».
CROLLO DELLE VISITE NEI PARCHI - Pergams e la collega Patricia Zaradic, dell'Environmental Leadership Program della Delaware Valley di Bryb Mawr (Usa), avevano giá fotografato il crollo delle visite per persona all'interno dei parchi nazionali statunitensi, a partire dalla fine degli anni '80. Un trend che ora, assicurano, ha contagiato gran parte del resto del mondo. Ma soprattutto un atteggiamento fortemente correlato alla passione per videogame, navigazione online e film o programmi tv. Oggi i ricercatori parlano di una vera e propria «videofilia», che conquista alla vita sedentaria sempre più persone. E, secondo gli esperti, non può essere vista come un passo avanti in termini di vita sana. «Sentivamo che il numero di visite pro-capite nei parchi statunitensi era un sistema abbastanza buono per capire quanto le persone fossero ancora legate alla natura. Ma volevamo saperne di più, e scoprire - spiegano gli autori dello studio - se ormai ci si dedicasse meno ad altri passatempi all'aria aperta, qui e in altri Paesi». Così i biologi hanno esaminato i dati su viaggi zaino in spalla, pesca, arrampicate, caccia e visite in boschi, foreste e parchi nazionali di diversi Paesi del mondo. Scoprendo dati comparabili dal Giappone alla Spagna (risultata comunque fra i Paesi in cui la passione per la natura è meno in crisi). Il team ha visto che tra il 1981 e il 1991 i passatempi all'aria aperta e a contatto con la natura sono crollati, con ritmo che va dall'1% all'1,3% l'anno, in base alle diverse attività prese in esame. E che da allora, in media, si è registrato un calo del 18-25% per ogni attività. Dati che preoccupano i ricercatori, anche per via delle implicazioni ecologiche, oltre che per quelle salutistiche.
BAMBINI A RISCHIO - «La sostituzione di impegnative attività all'aperto con sessioni di videofilia indoor ha importanti conseguenze per la salute fisica e mentale, specie nei bambini - avverte Pergams - La passione per lo schermo di tv e pc si è già rivelata alleata di obesità, mancanza di socializzazione, disordini dell'attenzione e scarse performance scolastiche». «Inoltre» concludono gli studuosi, «non sappiamo quanto le future generazioni, meno attente all'esplorazione della natura, saranno interessate a conservare l'ambiente rispetto alle generazioni passate».
04 febbraio 2008
http://www.corriere.it/salute/08_febbraio_04/boom_videofilia_80797c46-d33c-11dc-8916-0003ba99c667.shtml

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