martedì 20 giugno 2006

Dipendenza da videogiochi

* La struttura organizza due settimane tra i boschi per guarire. L'abuso delle console ha effetti simili a quello delle droghe
Videogiochi, clinica ad Amsterdam per curare i giovani dalla dipendenza

Cresce il numero di adolescenti che sta anche 16 ore davanti al pc

AMSTERDAM - Due settimane nei boschi fra Olanda e Germania, a contatto con la natura e - soprattutto - lontano dai videogiochi. Un vero e proprio campo di sopravvivenza per chi vive attaccato al joystick: l'idea è venuta alla clinica Smith and Jones di Amsterdam, specializzata nella cura delle dipendenze. Solo dimostrando ai drogati del pc che la vita reale può essere più eccitante di una partita sulla schermo, spiegano gli organizzatori, si può sperare di salvare chi ha fatto del gioco virtuale una malattia. Come gli adolescenti tra gli 8 e i 18 anni che riescono a stare anche 16 ore davanti al computer, fenomeno in preoccupante. Serve dunque un taglio netto con le consolle e una fuga nei boschi, per guarire una dipendenza che, secondo studi condotti dall'Università di Amsterdam, è del tutto simile a quella da droga. E che a questa spesso si intreccia, dando vita a un mix in grado di 'obbligare' i giocatori a stare ore e ore attaccati al computer con l'unico scopo di passare al livello successivo. Pensieri ossessivi, problemi di salute, danni seri alle relazioni personali, a scuola e sul luogo di lavoro: queste alcune delle conseguenze della sindrome da videogame, scatenata soprattutto da giochi violenti e sanguinari. In essi il 'drogato' si identifica, delegando alla vita dei personaggi virtuali le emozioni reali. La Smith and Jones non è la prima struttura a occuparsi di dipendenza da videogiochi. Ne esistono già una dozzina, negli Usa, in Canada e in Cina. Ma la clinica olandese sarà la prima, con il 'ritiro' di metà luglio, a ospitare i propri pazienti. Nella speranza che alberi e boschi li aiutino a creare un rapporto equilibrato con il pc: scopo del campo, spiegano infatti gli organizzatori, non è far abbandonare il computer ai 'drogati'. Alla fine del corso saranno infatti aiutati a riavvicinarsi a esso. Ma finalmente disintossicati. (17 giugno 2006) www.repubblica.it

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