lunedì 12 maggio 2008

Omaggio alle donne

Rifarsi (una vita)
di Massimo Gramellini
Da un noto volto femminile della tv che preferisce mantenere l’anonimato riceviamo e pubblichiamo, astenendoci per una volta da ogni commento.«Non la consideri una divagazione superficiale, ma sono convinta che a far perdere la Casa Bianca a Hillary Clinton non sia stato Obama e nemmeno quel narciso impenitente di suo marito. E’ stato il chirurgo plastico. Se fosse rimasta se stessa, al naturale, si sarebbe presentata agli elettori come una onesta sessantenne dai capelli grigi e dalle guance cadenti. La nuova nonna d’America. Una nonna sessantottina, oltretutto. I bianchi della sua generazione, e non solo della sua, si sarebbero identificati in lei e l’avrebbero votata in massa, pieni di fiducia. Invece il lifting ha trasformato Hillary in una macchietta di infelicità e inaffidabilità: la solita donna di potere, ricca a arrogante, che fugge dal tempo e mistifica gli avvenimenti, a cominciare da quelli che riguardano l’evoluzione inesorabile del suo corpo. Sono stati i ritocchi - neanche troppo riusciti, fra l’altro - a far apparire Hillary così finta e così antipatica. Perché a sessant’anni dovresti sembrare più giovane? Perché non ti accontenti di essere più autorevole? Una donna che si rifà i connotati ammette una propria debolezza fisica, cioè l’unico tipo di debolezza che gli uomini sono ben felici di riconoscere, rinfacciare e far pagare alle donne. E questo le toglie autorevolezza, oltre che autenticità. Una donna rifatta non farà mai carriera. E infatti non ne conosco una, dico una, che sia riuscita a farla. Nemmeno io. Rifatta e pentita».
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=443&ID_sezione=56&sezione=Buongiorno

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