martedì 10 giugno 2008

Chi ha il pane, nuon vuole avere i denti


"Un gin-tonic e perdo peso"
Dall’abuso di alcolici ai maniaci degli alimenti sani:
le nuove ossessioni del cibo
di Elena Lisa
Milano - In principio erano l'anoressia e la bulimia. Oggi, sono l'ortoressia, la stressoressia e la vigoressia. Sono le nuove facce dei disturbi alimentari, ossessioni per il cibo e per il peso, di cui paradossalmente non soffre chi è malato di obesità, ma chi invece non ha poi così bisogno di dimagrire. (...) In Italia, l'Ansisa, l'associazione nazionale specialisti in scienza dell'alimentazione, spiega che c'è dell'altro e parla di alcorexia. A soffrirne sono ragazzi e ragazze che a 16 anni «per dieta» fanno merenda col gin-tonic. Giovani comuni, con famiglie borghesi, senza alcun problema apparente e con ottime relazioni sociali: studiano, vanno a ballare, praticano sport e hanno imparato da amici, o direttamente su internet, che con un paio di sbornie e altrettante vomitate, si può anche perdere peso. Per restare in forma, quando poi la voglia di mangiare è irrefrenabile, sostituiscono pranzo e cena con vino e birra che anestetizza e toglie il senso di fame: «Difficile fare stime - dicono gli psicoterapeuti dell'Ansisa a Milano - perché questi adolescenti non si rendono conto di avere un problema e non chiedono aiuto ai medici. Sono convinti che per dimagrire di tre o quattro chili, per la gita scolastica o una gara importante, non sia sbagliato ubriacarsi e non mangiare». Dubbi e paure i ragazzi, invece, le scrivono sui blog. (...) Sono i malati di ortoressia (dal greco orthos, «giusto»), in genere di estrazione sociale medio-alta, che pretendono di seguire un'alimentazione sana a tutti i costi. Comprano negli store del biologico e macrobiotico e mangiano esclusivamente prodotti freschi, nulla di già preparato. Fuggono dai banchi del supermercato terrorizzati dagli allarmi alimentari: dai polli alla diossina, alla verdura con pesticidi, dagli hamburger con carne «pazza», al pesce contaminato, fino ai prodotti geneticamente modificati (...) «La vita che queste persone conducono è impressionante». Nessun pranzo o cena fuori, nemmeno a casa di amici. Momenti liberi non esistono, tutto il tempo è dedicato a cercare negozi sempre più selezionati e a prendere informazioni sui prodotti «avvelenanti». Marco, ex patito del «mangiar sano», racconta di avere il pallino dei muscoli perciò da ortoressico si è trasformato in vigoressico: «Per questioni estetiche - continua Donini - i maniaci del fitness si rimpinzano di cibi ricchi di proteine, di sostanze come la carnitina e la creatina e trascurano carriera e relazioni». Ci sono poi donne in carriera e uomini d'affari malati di stressoressia, che hanno un rapporto inquieto con il cibo, fatto di amore e odio. Per via delle riunioni di lavoro interminabili saltano il pranzo e, per colpa dello stress, non buttano giù un boccone nemmeno a cena. Quando poi sono in vacanza, si abbuffano ingrassando esageratamente. (...)
Le ossessioni alimentari sono così subdole da essere considerate strane abitudini più che veri e propri disturbi. Basta andare su YouTube e si possono vedere, senza censure, donne giovanissime che filmano orgogliose il loro scheletro. Scrivendo «anorexicas» con tre punti esclamativi, il filmato che si apre è quello di una ragazzina che vomita mentre l'amica spiega con disinvoltura, al compagno che riprende, che si tratta di anoressia (...) «I disturbi alimentari, dimagrimento estremo e obesità precoce, sono il più grave problema sociale legato alla salute». (...) Nelle scuole i soggetti più vulnerabili sono quelli più competitivi, i più bravi della classe. Smettono di mangiare per dimostrare che sono campioni anche di autocontrollo. Quando si accorgono di essere diventati troppo magri vorrebbero correre ai ripari, ma la testa rifiuta il cibo.
Un ruolo decisivo lo gioca anche il marketing, dice Bellodi: «Pensiamo agli spot sulle monoporzioni. Il messaggio che passa è questo: sono così piccole che puoi mangiarne quanti ne vuoi senza conseguenze: un’idea sbagliata. Così com’è sbagliato far credere che se poi s’ingrassa basta prendere una pastiglia per dimagrire».

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