domenica 17 agosto 2008

Ermellini


Certamente l'articolo è provocatorio,
ma l'intuizione è condivisibile.

"Una associazione animalista ha raccolto varie centinaia di firme sotto una lettera, che è stata inviata al papa, nella quale si chiede a Benedetto XVI di rinunciare a indossare le pellicce di ermellino (che sono tra i simboli del pontificato)
di Piero Sansonetti - Liberazione - 14 agosto 2008 - pagine 1 e 19
Una associazione animalista ha raccolto varie centinaia di firme sotto una lettera, che è stata inviata al papa, nella quale si chiede a Benedetto XVI di rinunciare a indossare le pellicce di ermellino (che sono tra i simboli del pontificato). Perché? Per mandare all'umanità intera, o comunque al mondo cristiano, un segnale, una idea di rispetto della vita, anche quando la vita non è vita umana. Le pellicce di ermellino sono prodotte attraverso un processo lungo e terribile di tortura contro centinaia di animali.
Mi ha colpto la risposta della Chiesa, affidata ad un cardinale ricco di nobili nomi e cognomi (Andrea, Cordero, Lanza, Montezemolo), il quale, sembra, è il responsabile dell'araldica vaticana. Ha detto, questo reverendo Cordero: «Gli animalisti non hanno problemi più urgenti di cui occuparsi?». Squisito esempio di arroganza, ma un po' anche di imbecillità. (...)
Avete mai letto come si prepara una pelliccia di ermellino? Ve lo racconto brevemente. Si prendono circa 200 ermellini appena nati e si rinchiudono in minuscole gabbiette, che vengono lasciate sporche ed esposte volontariamente al vento e al gelo perché in queste condizioni climatiche i cuccioli sviluppano una peluria maggiore. Il trattamento dura 7 o 8 mesi, poi agli animaletti viene conficcato un chiodo nel cervello, e si aspetta che muoiano dissanguati. (...)
Sulla base di quale principio morale si può stabilire che interrompere lo sviluppo di uno spermatozoo che ha incontrato un ovulo è delitto, e torturare un essere (anzi 200 esseri) in modo così abominevole è una quisquilia? (...)".

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