martedì 19 agosto 2008

Uomini sofisticati


Dopingoliadi
3 agosto 2008 - coen.blogautore.repubblica.it
(...) un fondo di Giuliano da Empoli intitolato “Introduciamo la modica quantità per il doping” .
“Ad una settimana dalle Olimpiadi, si moltiplicano i casi di ipocrisia sportiva. Per una volta, non si tratta di Tibet, di rispetto dei diritti umani e compagnia bella. E neppure dell’ esclusione della squadra irachena dai Giochi, causa supposte “ interferenze politiche” — come se lo sport non lo fosse, nell’ intero, governato dalla politica. Il culmine dell’ ipocrisia sono i casi di doping che hanno accompagnato gli ultimi passi della fiamma olimpica (il più recente, che ha colpito il fiorettista italiano Andrea Baldini). Come se, nell’era del Prozac e delle biotecnologie, fosse ancora possibile stabilire un netto confine tra umano e post-umano.
Come se, in un mondo nel quale qualunque palestra di periferia trabocca di anabolizzanti, gli sportivi veri — quelli con le gambe assicurate per cinquanta milioni di dollari — potessero rimanere confinati in una piccola Brigadoon fatta di centrifughe di carota e di barrette di Ovomaltina. Fino a qualche tempo fa, è vero, il doping era limitato ad alcuni ambiti. Si drogavano gli artisti per scrivere e per dipingere. Si drogava John Kennedy per resistere al mal di schiena e dare l’ impressione di essere sempre disinvolto e superiore. E questo era più o meno tutto. Negli ultimi anni, però, il doping è diventato un fenomeno di massa.
Al giorno d’ oggi, non c’è ostacolo che non possa essere superato con un aiutino farmaceutico. Si comincia dai piccoli, con il Ritalin che trasforma bambini irrequieti in angioletti e studenti distratti in primi della classe. Poi, affacciandosi alla vita adulta, si scoprono gli antidepressivi e gli inibitori della serotonina per superare i momenti difficili. Grazie a loro, avvocati timidi pronunciano arringhe miliardarie e casalinghe disperate si addormentanno placidamente. Nel frattempo, la terza età è stata trasformata dall’ avvento del Viagra che ha rivoluzionato la vita sessuale di milioni di anonimi vecchietti — e di almeno un presidente del Consiglio.
Mentre le cassandre pontificavano sui rischi della manipolazione genetica, quasi tutte le loro profezie si sono avverate attraverso un canale più semplice e diretto: quello della neurofarmacologia. Altro che bioingegneria: la personalità umana è assai più malleabile di quanto si pensasse. Non c’ è bisogno del bisturi, per alterare il corso della vita umana basta una pasticca. In un contesto del genere, è immaginabile che gli unici esclusi dalla grande mutazione farmaceutica siano gli sportivi? Piuttosto, dovrebbe essere il contrario. Lo sport è sempre stato il campo nel quale le possibilità umane venivano spinte all’ estremo. Gli atleti erano quelli che correvano più in fretta, che saltavano più in alto, che resistevano più a lungo. Non si capisce perchè questa evoluzione debba interrompersi sulla soglia del nuovo mondo artificiale. Al contrario, attraverso l’introduzione di nuove regole — si potrebbe introdurre la modica quantità di doping — lo sport dovrebbe diventare l’arena privilegiata nella quale sperimentare le nuove frontiere del post-umano: i suoi codici e i suoi limiti.
Non si tratta di accettare il Far West, si tratta di mettere al bando ogni ipocrisia per restituire all’ agonismo il ruolo centrale che ha sempre avuto all’ interno della polis” .
Interessante, a mio avviso, ma ingenuo nella sostanza (giornalisticamente dopata): il meccanismo della competizione — lo sport professionistico è lastrellato di denarospinge gli atleti a trovare soluzioni artificiali sempre più sofisticate e potenti, altro che introdurre una modica quantità di doping. Peraltro, c’è già. Quando si accettano “soglie” massime di valori nel sangue, ben oltre le medie degli altri umani, si è già stretto un patto col diavolo. Come abbiamo letto ieri sulle agenzie di stampa, è appena arrivata sul mercato la pillola del doping (ancora) invisibile. I laboratori cinesi ed americani dicono siano estremamente avanzati in questo settore. Perciò, rassegniamoci ad assistere alle migliori di sempre.

Nessun commento: