di Massimo Gramellini
Il sindaco di San Isidro fece ricorso, lo vinse e ricostruì il muro. Ma poiché i furti nelle case dei ricchi continuavano, decise di costruirne un altro per separare le case dei ricchi più ricchi dalle case dei ricchi normali. Quella notte rubarono in casa sua e così il sindaco fece costruire un terzo muro che lo isolasse dai vicini invidiosi. La notte seguente trovò la figlia in atteggiamenti sospetti con un povero di San Fernando, o con un ricco di San Isidro, al buio non si vedeva bene, e decise di murarla nella sua stanza. Ma la moglie si arrabbiò e allora il sindaco fece innalzare un quinto muro, definitivo, in camera da letto. Per sé tenne soltanto un piccolo bagno, nel quale andò subito a rintanarsi. Lì si sentì finalmente in pace e al sicuro. Quando, alcuni giorni dopo, i ladri sfondarono il muro, lo trovarono adagiato sul pavimento. Aveva un sorriso beato e fra le mani il progetto edilizio dell’Aldilà. Nel mezzo aveva disegnato un muro altissimo per non fare passare la morte. Ignorava che lei sapesse volare.
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