venerdì 7 dicembre 2007

Dare la vita


Dare la vita: avere in dono la possibilità di regalare la vita, per realizzare la vita. "Opera sullo sfondo della riflessione (di Doms) un pregiudizio civile tipico della modernità: il pregiudizio per cui il «fine» della vita sarebbe comunque quello dell'«autorealizzazio¬ne»; vale dunque quello che serve alla mia «realizzazione», è male invece quello che la pregiudica. Si propone inevitabile la domanda: ma davvero è possibile per l'uomo «realizzarsi»? (…) Con formula icastica Gesù chiude la strada a ogni progetto umano di «autorealizzarsi»: «Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà» (Mc 8, 36). (…) La verità della seconda affermazione è invece quella di una promessa; essa apparirà come vera soltanto alla luce del compimento pasquale del destino di Gesù; quel compimento mostrerà insieme il senso perfetto di quella «causa» di Gesù, per la quale ogni uomo può «perdere» con speranza la propria vita. Ma la promessa che Gesù fa non è un'altra rispetto a quella che comunque sta all'inizio di ogni vita e anche all'inizio di ogni matrimonio; essa solo manifesta la verità di una promessa che, al di fuori della prospettiva del suo vangelo, appare insieme indispensabile e oscura. Per «salvare la vita», occorre che l'uomo non cerchi in alcun modo di trattenerla; cerchi piuttosto una causa abbastanza degna per la quale meriti di regalare ciò che in ogni caso non si può risparmiare. Il figlio è appunto una delle forme che assume questa buona causa. (…) Comprendere il valore morale della generazione… è possibile soltanto a condizione di comprendere la generazione stessa quale forma di quella carità nella quale si riassume il senso del vangelo di Gesù" (p. 68-69).


Giuseppe Angelini, Il figlio, Vita e Pensiero

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