venerdì 1 febbraio 2008

Colui che non esiste


«Parlami ancora di Dio», domanda monsieur Lucien a mademoiselle Rosée abbracciandole il collo. «Avete una voce così dolce quando parlate di ciò che non esi­ste». «Oh, ma caro il mio uomo», dice mademoiselle Ro­sée aggiustando la bretella del suo reggiseno, «io non cerco di convincervi dell'esistenza di Dio. Se sapeste come poco gli importa che voi crediate in lui. Dio, caro il mio uomo, è tanto semplice quanto il sole. Il sole non vi chiede di adorarlo. Ci chiede soltanto di non fargli ostacolo e di lasciarlo passare, di lasciar fare. Un poco come Ariane in cucina, quando chiede ai bambini di andare a giocare un poco più lontano, per preparare questa pietanza che non prepara in fondo che per loro. Dio è così, caro il mio uomo. Ama vederci ridere e giocare. Di tutto il resto si occupa lui».

Christian Bobin, L'amore è proprio una piccola cosa…
con delle conseguenze meravigliose, 91-92

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