giovedì 6 marzo 2008

Cattivi maestri


6/3/2008 (7:29)

L'Onu contro i vip che sniffano:"Cattivi maestri"
Esibiscono l'uso e lo fanno diventare una moda. Anche per colpa del lassismo dei Paesi europei
di Pierangelo Sapegno

Anche quando l’hanno letto, erano un po’ stupiti. Mica per la notizia, niente di troppo nuovo. Era per chi la dava. Le star come Kate Moss e Pete Doherty sono cattivi maestri che non pagano abbastanza per le loro colpe, diceva. Adesso, che a dirlo sia il Vaticano, o qualche centro di recupero per tossicodipendenti, o qualche teo-dem di nuova ispirazione, uno potrebbe anche capirlo. Però si dà il caso che siano le Nazioni Unite a dirlo, che sono loro che fanno appello alla Gran Bretagna e ad altri Paesi europei perché si sono dimostrati troppo tolleranti con le star che si drogano o che fanno uso e abuso di alcol. È l’Onu che fa la morale. È l’Onu il bravo maestro. Probabilmente, hanno pure ragione, perché né Moss né Doherty né altri hanno mai pagato troppo le loro evasioni dal mondo, e magari sarebbe meglio per tutti se lo facessero, ma alle Nazioni Unite forse quello che preoccupa dev’essere altro, in realtà: la potenza crescente dei grandi trafficanti di droga, i Paesi che si nascondono dietro, la illimitata produzione internazionale. La lezione è giusta. È che non l’abbiamo capita tutta. C’è qualcosa che ci sfugge.
Per ora, l’Onu ci spiega solo, con il dito puntato, che questi artisti maledetti fanno male due volte, a se stessi e ai giovani cui si rivolgono, perché rendono alla moda il consumo di sostanze proibite. Soprattutto ci dice, l’Onu, che è sbagliato non punirli in maniera esemplare. Beh, non dice proprio così, ma Philip Emafo, firmatario del rapporto, è abbastanza diretto: «Se hanno commesso dei reati, devono pagare per quello che hanno fatto». In Inghilterra, spiega l’avvocato Julian Young, non è così semplice, «e anche quando le accuse sono provate, il Tribunale preferisce cercare soluzioni riabilitative». Come a dire che vale per tutti, non solo per i divi. L’elenco ufficiale, citato dalla Bbc nel dar la notizia, non è molto lungo, e alla fine i nomi sono sempre quelli, la solita Kate Moss, il suo ex fidanzato Pete Doherty, e pure la cantante Amy Winehouse, che rifiuta da sempre qualsiasi cura, e che lo ripete pubblicamente a destra e a manca, anche nelle sue canzoni più famose. La Bbc cita solo questi. Volendo si potrebbero aggiungere quelli di Britney Spears, Eva Mendes, Boy George e Kirsten Dunst, che prima o poi sono passati da qualche clinica per intraprendere un percorso riabilitativo che non si mai bene dove ha portato.
Molte fra queste illustri vittime della droga sono state colte sul fatto, e la Kate Moss addirittura immortalata sulla prima pagina di un giornale mentre sniffava, e «le conseguenze sono sempre state poche», come sottolinea la relazione stilata dal Comitato Internazionale per il Controllo dei Narcotici per conto dell’Onu. (continua)

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