martedì 27 maggio 2008

Recensione del concerto


Il menestrello incanta Varese
Branduardi canta le radici dell’Europa, le radici dell’Insubria.
Si è svolto lunedì sera al teatro Apollonio di Varese il tanto atteso concerto del cantautore varesino Angelo Branduardi, promosso dall’associazione culturale Terra Insubre, che ha voluto il cantante come padrino all’apertura della seconda edizione della kermesse culturale "Insubria, terra d’Europa". Numerosissimo il pubblico. Quasi mille persone in sala hanno riservato un’accoglienza davvero calorosa all’artista che per circa due ore ha regalato la sua musica e la sua arte ai presenti. "Io sono il Trovatore e sempre vado per paesi e città. Ora che sono arrivato fin qui, lasciate che prima di partire io canti". Sono queste le parole che aprono il concerto, dando spazio alla musica intesa come il moderno "trovatore" la vuole donare agli ascoltatori. Un’arte che trascende la realtà, una musica che parte dalla spiritualità e giunge per un percorso naturale alla corporeità, una musica che sa far chiudere gli occhi e guardare oltre la porta chiusa. Lo spettacolo si divide in tre diversi momenti in ognuno dei quali si palesa un modo diverso di fare musica. La prima parte è dedicata alle opere francescane ed a San Francesco, più spirituale. Nella seconda parte i riflettori sono puntati su "sua Maestà il violino", come lo definisce lo stesso Branduardi, "strumento che racchiude in sé un’anima arcaica e moderna. Si dice che non sia il musicista a suonare il violino, ma che sia il violino a suonare il musicista, ed è vero. Per questo si credeva che questo fosse lo strumento del diavolo". Vengono proposti i classici del repertorio quali alla "Fiera dell’est", "Cogli la prima mela" ed il "Ballo in fa diesis minore" eseguite dal maestro accompagnato unicamente dal suo strumento e cantate dal pubblico. Nel terzo momento c’è spazio invece per la musica per sottrazione. Suonare creando silenzi, generando una sospensione nel tempo e nello spazio, creando un'incoscienza magico religiosa. "Alle radici d’Europa" non è stato un semplice concerto. E’ stata una performance musicale, teatrale e poetica. Ha saputo creare nel teatro di Varese un piccolo microcosmo di arte intesa a 360 gradi. Ad accompagnare i presenti in questo meraviglioso momento Angelo Branduari, il moderno trovatore, affiancato da tre valenti musicisti, Leonardo Pieri alle tastiere e parte armonica, Davide Ragazzoni alla batteria e percussioni, Stefano Olivato al basso e contrabbasso, che hanno deliziato tutti con la loro arte. Elisa Penati



Il video dell'inizio del concerto:

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