martedì 3 giugno 2008

Se non giocano i bambini, chi giocherà?


Se i bambini non giocano più

Dalla Gran Bretagna all'Italia cresce l'allarme: i nostri figli non sanno divertirsi nè stare da soli
di Flavia Amabile
Gli inglesi hanno scoperto che i loro bambini non giocano e ora lanciano l’allarme. Tutto nacque un anno fa quando il rapporto dell’Unicef sul benessere dei bambini inflisse un umiliante ultimo posto agli inglesi in quanto a benessere dei loro figli: ventunesimi su ventuno Paesi. (...) In Inghilterra andarono in crisi e partirono le analisi per capire dove avevano sbagliato. Un’inchiesta è stata realizzata dalla Bbc: un team ha seguito con la videocamera 25 bambini nati dopo il 2000 in varie parti del Paese. Per ognuno furono filmate 48 ore di vita: le prime 24 durante un giorno di scuola, le seconde durante un giorno a casa. (...) il caso di Tyrese: in un’intera giornata ha avuto solo 25 minuti per giocare in santa pace e quando va al parco con la sorella più grande appare sola e annoiata, non sa nemmeno come divertirsi. I bambini inglesi non giocano e non sono per nulla abituati a stare da soli. Due su tre di quelli che hanno da otto a dieci anni delle interviste realizzate, non sono mai stati in un negozio o in un parco senza adulti e uno su tre non ha mai giocato fuori casa senza un adulto.C’è da preoccuparsi, avverte Tim Gill, esperto di bimbi e giochi. «I bambini di oggi vivono da prigionieri, non hanno alcuna opportunità di incontrare altre persone e di esplorare il territorio intorno a loro». Non esplorano per nulla, infatti, i bambini, restano in casa. Quelli inglesi guardano la televisione più di tutti gli altri bambini europei. Due su tre hanno anche l’apparecchio in camera. Uno dei bambini dell’inchiesta ha trascorso quasi nove ore della sua giornata a casa passando da uno schermo all’altro, un altro sette ore a giocare con un videogame. Perlomeno sono al sicuro, verrebbe da pensare. Tanya Byron, psicologa, spiega a Tessa Livingstone: «Ormai hanno più probabilità di incontrare un pedofilo su Internet che in un parco». Il consiglio della dottoressa Byron, allora, è di dare l’opportunità ai propri figli di andare in giro, nella vita reale, con gruppi di coetanei sotto la guida di adulti. «In questo modo possono fare esperienza e li si può controllare. In Internet no». E poi c’è il problema di come si parla ai propri figli. Due genitori su tre hanno con i loro figli una conversazione di puro servizio e solo una famiglia su tre chiacchiera a lungo con loro. Poveri bimbi inglesi, insomma, ma anche quelli italiani non sono messi poi tanto meglio. Dai dati raccolti dal Centro di documentazione e analisi per l’infanzia di Firenze risulta che il 44% dichiara di giocare da solo. Il 95% di quelli che hanno tra i 3 e i 10 anni durante i giorni non festivi giocano prevalentemente nella propria abitazione. E da una ricerca realizzata nel 2002 da Disney Interactive fra psicologi e pedagogisti risultava che i papà giocavano con i propri figli in media mezz’ora. E solo il 5% degli esperti riteneva che una mamma passasse più di tre ore al giorno con i propri figli. Per quanto riguarda la tv, l’ultima ricerca Eurispes del 2007, sottolinea che tre bambini su dieci tra i 7 e gli 11 anni affermano di non poter rinunciare alla televisione, mentre il 20,2% preferisce la Playstation. Il 44,6% rimane davanti alla televisione per un lasso di tempo che va da una a due ore, mentre tra chi gioca il 39% arriva fino a due ore. Oltre la metà dei bambini sono seguiti da un adulto nell'utilizzo della tv, ma quasi quattro bambini su dieci possono guardarla senza alcun controllo da parte di adulti. Il 37,1% dei bambini guarda la Tv per passare il tempo. E un bambino su tre dai 7 agli 11 anni (33,6%) si collega ad Internet da solo.

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