domenica 1 giugno 2008

Tutti ciechi?!


Non c'è peggior cieco
di Massimo Gramellini
Che un finto cieco sia riuscito a farsi assumere dal penitenziario di Taranto come centralinista, in virtù di un certificato medico falso rilasciato da un medico vero, non ha più la forza di stupirmi. Riesce invece a procurarmi ancora un lieve barcollio la seconda parte della notizia: ci sono voluti 24 anni perché il truffatore venisse scoperto dai carabinieri, insospettiti da un filmato in cui il finto cieco leggeva il giornale. In effetti, leggere il giornale è diventato un comportamento così eccentrico da attirare immediatamente l’attenzione. Se il furbacchione si fosse limitato a contemplare una valletta desnuda dentro il televisore, avrebbe dato molto meno nell’occhio. Ma non divaghiamo. Ogni mattina, per 24 anni, il non vedente che ci vedeva è andato al lavoro guidando la sua automobile. Per 24 anni, ogni mattina, gli addetti alla sorveglianza lo hanno lasciato entrare senza che la scena di un cieco versione Schumacher li insospettisse minimamente. Le telecamere dell’istituto di pena lo hanno ripreso migliaia di volte mentre parcheggiava l’auto nello spazio apposito e saliva le scale per recarsi al suo bugigattolo. Almeno due generazioni di agenti di custodia hanno parlato, scherzato, litigato e fatto la pace con lui. Tutti orbi? In questo Paese, dove il desiderio di non avere grane e la tentazione perenne all’accomodamento riducono il campo visivo di troppi uomini al livello di Polifemo, l’unico a vederci benissimo era lui, il finto cieco. E che adesso nessuno si azzardi a trascinarlo in tribunale. Altrimenti qualche avvocato si alzerà a dare la lieta novella: «Era cieco, ma ora ci vede: miracolo!»

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