martedì 18 novembre 2008

Insieme anche nella morte


Un gruppo di ricercatori tedeschi l'ha individuata nei pressi di Eulau
La prima famiglia della storia: sepolta 4600 anni fa
Padre e madre nella tomba con i due figli: tutti vittime di un'aggressione da parte di un'altra comunità
Sono stati studiati i resti del più antico nucleo familiare mai scoperto finora. La famiglia, composta da una donna dall'età fra i 35 e i 50 anni, un uomo fra i 40 e 60, e due bambini di circa cinque e nove anni, è vissuta 4.600 anni fa, nei pressi del fiume Saal vicino ad Eulau, in Germania, insieme con altri nove individui sepolti nelle vicinanze. Sono stati vittime di una aggressione violenta e chi li ha trovati li ha sepolti con molta cura: la mamma di fronte a un figlio e il papà di fronte all'altro rannicchiando i corpi e sistemandoli in modo che si guardassero l'un l'altro.
A fare luce su età, parentela e luoghi dove sono cresciute queste persone è uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze, Pnas da un gruppo di ricerca coordinato dall'Università tedesca Johannes Gutenberg- Mainz. La ricerca ha ricostruito la tragedia dell'età della pietra con tecniche genetiche, isotopiche, antropologiche e archeologiche. I dati emersi evidenziano che tutti e 13 gli individui sepolti sono stati vittime di un'aggressione fatale perché mostrano segni di lesioni. In particolare, nella vertebra di una donna è stato trovato un proiettile di pietra e due adulti hanno il cranio fratturato. Molte vittime, inoltre, hanno anche ferite da difesa alle ossa degli avambracci e delle mani. Secondo gli studiosi, queste persone avrebbero subito un raid da parte di un'altra comunità, e poi, sono state inumate con molta cura (insolita per il Neolitico) dagli individui superstiti dell'aggressione.
Lo studio ha fatto anche luce su aspetti sociologici della comunità di appartenenza. Misurando gli isotopi di stronzio presenti nel cibo intrappolato nei denti, gli scienziati hanno stabilito che le donne sepolte hanno vissuto l'infanzia in un luogo diverso da quello degli uomini e dei bambini. «Questo dato - ha osservato uno degli autori, Alistair Pike, archeologo all'università di Bristol - è indice di esogamia, una regola per cui il coniuge deve essere scelto al di fuori del villaggio di appartenenza e di patrilocalità, un'usanza che impone ad una coppia di andare a vivere nei pressi della casa del padre del marito». Tradizioni, conclude l'esperto, usate per evitare l'incrocio fra consanguinei e per intessere la rete di parentela con altre comunità.

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