lunedì 22 dicembre 2008

Auguri dalla vita familiare quotidiana

"Avevo una proprietà in Puglia, poi mi sono sposata a sedici anni, ho otto figlie, una di settantadue anni…". "Ho due figli: sono bravi, mi vogliono bene, sono fortunata..." e poi si commuove. "Venga, padre, mi benedica la Madonna…". "Non sto male, prendo mille euro, ma sono sola, i miei figli mi hanno abbandonata…". "Tutti i martedì vado in chiesa alla mattina e con altre signore puliamo la chiesa: le panche, l’altare…". "Mio figlio abita a Pioltello, io lavoravo al palazzo del ghiaccio, sono bisnonna, è bella la chiesa di Pioltello…". "Ma tu sei un Rossi!" – dice esultando, guardando il bambino vicino a me - "sei il figlio di Giovanni: anche tuo padre quand’era piccolo puliva la chiesa con me" e lo riempie di dolci che, associati al Natale che si avvicina, danno un’aria di tradizione e di ricordo dell’infanzia.
Tornando a casa in bicicletta tutti quei volti, quelle parole e quei silenzi mi ritornano in mente. Penso che, di fronte a tutto questo, trattenere qualcosa per me sarebbe non-amore puro.
grazie a A.F.

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