lunedì 9 marzo 2009

9 marzo

Il corpo spogliato delle donne in tv
Gambe scoperte e scollature a tutte le ore: Victoria Silvstedt gira le lettere della «Ruota della fortuna» anche in Francia: ma là è molto più sobria e le telecamere non le riprendono le mutande. 8 marzo, festa delle donne, viva le donne, mimose e tanti auguri e film a tema su molti canali (...)
Una studentessa francese dell'Erasmus prepara una tesi sul rapporto tra tv italiana e corpo femminile. Com'è messa l'Italia?, chiede. Non siamo messi bene. Uso strumentale della bellezza, gambe scoperte e scollature a tutte le ore, il corpo è mio, lo gestisco io e lo spoglio: questo è, sul video, il retaggio del femminismo, l'autosfruttamento consapevole del proprio fisico. Accade solo alla tv del Bel Paese. Victoria Silvstedt, per esempio, gira le lettere della «Ruota della fortuna» anche in Francia, ma là è molto più sobria e le telecamere non le riprendono le mutande.
Che succede da noi? Perché quest'altra anomalia italiana? Perché le ragazze, per apparire emancipate, si devono porre come oggetto del desiderio? Perché le donne in tv, anche quelle consapevoli, non mostrano il vero volto, bensì una maschera fatta di aggiustamenti, correzioni, interventi? E' come se le donne vere stessero scomparendo dalla tv, sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare, umiliante. O umiliazione o incompetenza. Questi e altri problemi si pone l'inquietante, civile documentario «Il corpo delle donne», di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi. Il documentario andrà in Festival a Firenze. Poi speriamo che qualche rete lo trasmetta. Ma quale rete avrà il coraggio di fare autocritica? Di non aver paura, anche, della retorica postfemminista? Troppi interrogativi, in questo intervento. E anche nel filmato. Prima di dare le risposte, d'altronde, è indispensabile porsi le domande.

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