lunedì 16 marzo 2009

Rilevazione a pelle

Un pizzico qualunquista,
ma non siamo lontani dal vero!

L'amaca
di Michele Serra
L' idea di Dario Franceschini (una tantum sui redditi alti) sarebbe del tutto condivisibile, anzi lo è. Non fosse per un dettaglio che, a pensarci bene, è semplicemente agghiacciante. Il dettaglio è questo: in Italia non è possibile tassare davvero i ricchi, perché i ricchi non sono identificabili. A centinaia di migliaia, non figurano nel novero di quegli "over 120mila euro all' anno" che Franceschini individua come ceto abbiente, e sono un misero, incredibile, beffardo 0,5 per cento degli italiani: circa duecentomila persone. Per avere un'idea di quanto minima sia questa percentuale di "abbienti dichiarati" rispetto a quella reale, basta vivere in una qualunque città italiana (soprattutto del Nord), avere a che fare con professionisti, medici, avvocati, ristoratori, manager, consulenti, mediatori, vecchio e nuovo ceto medio e medio-alto, vedere come vivono, in quali case, con quali consumi e quali automobili, e la quantità di denaro che maneggiano. Due volte su tre io valuto di essere meno benestante di loro, di avere un tenore di vita più sobrio e soprattutto di non essere mai riuscito a mettere un soldo da parte, a differenza di loro. Poi scopro di essere, ufficialmente, molto più ricco. Talmente ricco che pago le tasse anche per loro. Ogni volta che firmo la dichiarazione dei redditi, me li sento alle spalle che fanno il gesto dell' ombrello.

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