di Massimo Gramellini
Forse i figli dell’uomo più ricco del mondo possono avere qualunque cosa dalla vita, tranne due, perché il loro padre ha avuto tutto dalla vita tranne la scintilla artistica che invidia a Jobs. Ma sarebbe sbagliato ridurre la questione a una baruffa fra due fuoriclasse diversamente attrezzati. In realtà l’episodio ci colpisce perché ciascuno di noi, nel suo piccolo, ha un Gates o un Jobs con cui si confronta ogni giorno per rovinarsi meglio la vita. Alzi la mano chi nel suo ufficio non ha individuato un personaggio, uno solo, che per qualche ragione, spesso incomprensibile agli altri, egli considera il suo antagonista, soffrendo per i suoi successi anche quando non oscurano minimamente i propri. Una sfida che si trasforma in ossessione, quasi sempre all’insaputa del rivale, il quale starà pensando a tutt’altro: al nemico che si è scelto lui. Siamo una razza masochista, ammettiamolo: da Bill in giù.
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