Maria e Giuseppe non trovano subito questo figlio che cresce, ma lo incontrano solo dopo tre giorni, nella gloria del tempio e in dialogo con Dio. Maria e Giuseppe rimangono pieni di stupore perché questa ricerca di Gesù si rivela come qualcosa di più grande di quanto potessero immaginare: sconvolgerà il senso normale dello loro esistenza e le prospettive del loro futuro. Eppure, hanno un grande rispetto e una grande attenzione verso Gesù. Fanno ritorno a Gerusalemme, come i discepoli dopo la Pasqua, pronti per una nuova rivelazione (cfr Luca 24,33).
Anche i genitori di oggi si trovano a riflettere e a pensare alle scelte che i loro figli dovranno intraprendere. Pensano, spesso con eccessiva preoccupazione, ai loro studi, alla loro professione, al loro posto nella vita e al loro futuro nell'amore. A volte sognano successo, ricchezza, prestigio, proiettando sui figli i loro desideri irrealizzati. Altre volte desiderano semplicemente una crescita serena, che sia senza eccessi, senza intemperanze, né smarrimenti. Alcuni si preoccupano della loro fede e di una seria educazione cristiana; altri la ritengono una questione di minor valore. In questa ricerca continua sul futuro dei figli, ogni papà e ogni mamma devono sempre avere un grande rispetto, una grande attenzione e una vera libertà da ogni attaccamento ai propri schemi: i figli non sono la loro copia o il loro specchio. Sono persone, persone libere e autonome.
Pensate, cari genitori, che non c'è niente di più bello di quanto Dio ha immaginato e predisposto per i vostri figli. Introdurre alla vita e alla fede significa insegnare ai bambini che la vita è un dono prezioso e una singolare vocazione. Voi avete la grande responsabilità di parlare ai vostri figli del mistero della vocazione, del fatto che Dio ha un progetto su di loro: non devono ostacolarlo, né devono temere, perché il desiderio di Dio su una persona è il suo bene più grande.
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