domenica 23 dicembre 2007

Prenatalizia


Le famiglie che si radunano per la celebrazione della Pasqua settimanale, cioè per la messa domenicale, sono davvero fortunate, o, meglio, benedette. Trovano nella chiesa dove la comunità si raduna un luogo dove il peso della settimana può farsi più lieve: sanno che nel calice del vino si aggiunge un po' d'acqua.
Sono le loro lacrime, le lacrime di tanti che hanno passato giorni di dolore, di fatica, di nervosismo, di umiliazione.
Le lacrime si mescolano con le forti grida e le lacrime del Figlio di Dio: diventano la forza di una nuova alleanza. Senza la Domenica non possiamo vivere, benedette quelle famiglie che sanno accogliere il dono della Domenica senza lasciarsi trascinare dalle mode che ne vorrebbero fare una occasione di dispersione, di consumo, di frenesia di esperienze.
La convocazione comunitaria è profezia di una possibile fraternità dentro la città, nel cuore dei paesi: la messa della Domenica è la grazia di un incontro con fratelli e sorelle nella fede che ritessono la trama di rapporti che rischia di essere lacerata dall'individualismo e dalle paure, dalle pigrizie e dalla suscettibilità. È bella la messa della Domenica! Deve essere bella la chiesa, devono essere belli i canti e le parole: deve essere una festa.
I cristiani devono sentirsi nelle condizioni di invitare amici e conoscenti alla messa della Domenica: venite anche voi, è così bello e così necessario! La preghiera condivisa è una insuperabile esperienza spirituale. Si condivide la preghiera con tutti, con tutta la comunione dei santi.
Talora la fede fragile, distratta, problematica di uomini e donne del nostro tempo trova una imprevedibile intensità quando avverte d'essere dentro la grande preghiera della Chiesa: anche le parole ridotte a formule consunte possono diventare fuoco quando uno riesce a intuire come hanno vissuto la confidenza in Dio e il cammino della fede, proprio con quelle stesse parole, la santa nonna o il beato Cardinal Schuster, Madre Teresa o Padre Pio, Teresina di Gesù o il mio vecchio parroco, Carlo de Foucauld o mio papà.
La preghiera condivisa può essere un aiuto nei cammino della fede anche per i genitori. L'incanto con cui un bambino accende una candela o si prepara a ricevere la prima comunione, la concentrazione con cui il figlio presta servizio all'altare sono come una rivelazione della verità e serietà della presenza di Dio. La mamma e il papà che portano in chiesa il figlio per una scadenza che sembra imposta dall'età e dalla tradizione sono talora introdotti alle domande più serie, e tra tutte le cose importanti possono intuire che una sola è quella necessaria...


card. D. Tettamanzi, I giorni di Gerusalemme, 18-19

Nessun commento: