mercoledì 24 settembre 2008

Benessere interessato

Concordo,
ma bisogna sempre arrivarci
solo perché economicamente conviene (a qualcuno)?!
don Geremia Chisciotte

Le imprese Sono 30 mila, 56 mila gli addetti. anche 2.500 stabilimenti termali
Industria del benessere, è record. Merito della crisi, voglia di tenerezza
Nel 2007 gli italiani hanno speso 16 miliardi fra massaggi, Spa e maschere di bellezza, 275 euro a testa
Il relax di un massaggio agli olii essenziali, il piacere di un bagno nell'acqua sulfurea, la spensieratezza di una ciabattata a bordo vasca in attesa di una maschera alla vitamina C. (...) La cosiddetta industria del benessere. (...) Negli ultimi tempi la crescita del giro d'affari (più 15 per cento l'anno) è stata così marcata da sostenere un settore, quello del turismo, che naviga in acque difficili. Dicono le statistiche che nel 2007 — fra massaggi, spa, beauty farm e centri benessere — gli italiani hanno speso 16 miliardi di euro. Un numero troppo freddo per farsi un'idea? Quei 16 miliardi rappresentano il 2 per cento della spesa annua per consumi delle famiglie italiane. La metà di quello che ogni anno se ne va tra bistecche e fettine, insomma di quello che gli italiani tirano fuori dal borsellino per portare in tavola un piatto di carne. La spesa a persona è di 275 euro l'anno. (...) Secondo una recente ricerca del Censis è l'8,7 per cento degli italiani a frequentare più o meno regolarmente le cosiddette strutture per la cura del corpo. Roba da ricchi ma non solo: la settimana nella beauty farm in Trentino resta un privilegio per pochi, ma il massaggio rilassante nel fine settimana, magari dall'estetista all'angolo, è una pratica che si diffonde sempre più. Forse sta proprio qui il segreto di questo anomalo boom in tempi di magra: chi non ha problemi spende più di prima, chi deve fare i conti per non finire in rosso qualcosina la spende comunque. E il volume d'affari cresce, producendo non solo pelli lisce e facce rilassate ma anche un buon numero di posti di lavoro. (...)
Solo moda? «Dopo l'attentato alle Torri gemelle dell'11 settembre — dice Domenico Scafoglio, professore di Antropologia all'Università di Salerno — in tutto il mondo occidentale è stato registrato un aumento del consumo di cibo». Cosa c'entrano il cibo e le Twin towers? «C'entrano perché ogni trauma ha bisogno di una consolazione. E se la paura del terrorismo ci ha fatto mangiare di più, i tempi difficili che viviamo, dal punto di vista economico, ci spingono alla ricerca del benessere in tutte le sue forme, dal cibo salutista alla palestra, fino alle terme e ai massaggi». Piacere del corpo, piacere per la mente. Non è un caso se oggi, al Salone internazionale del benessere che si apre ad Ischia, prenderà la parola il filosofo Aldo Masullo. Lui parla della necessità di una «svolta etica ed educativa delle imprese del benessere». (...) «Non bisogna considerare il benessere solo nella sua espressione più piattamente consumistica — dice Masullo — e cioè come l'imitazione dei modelli che ci arrivano dalla tv. Il benessere è sempre stato un grande tema del pensiero filosofico. Nel momento in cui tratto bene il mio corpo non sto solo curando uno strumento di prestazioni produttive ma sto facendo il primo passo verso la cura della mia intimità, della mia mente, del mio rapporto con il mondo». Ce ne rendiamo conto quando ci sdraiamo sul lettino per un massaggio o quando chiudiamo gli occhi primi di immergerci in acqua? «Nella maggior parte dei casi no — sostiene il professore — e proprio per questo serve una svolta etica ed educativa, come miglioramento dell'uomo e superamento della sua attuale condizione». Se noi non siamo consapevoli, gli stregoni del marketing se ne sono accorti da un pezzo. I massaggi sono rivitalizzanti, le tisane riequilibranti, le pubblicità di beauty farm e affini parlano più di mens sana che di corpore sano. Del resto quale prodotto si vende meglio della felicità? (...) L'antropologo Scafoglio: «Ogni trauma ha bisogno di una via di uscita. Dopo l'11 settembre in tutto il mondo occidentale c'è stato un aumento del consumo di cibo. Oggi i tempi difficili che viviamo dal punto di vista economico ci spingono all'evasione del benessere».

1 commento:

Unknown ha detto...

Raccolgo una riflessione dello psicologo Guarinelli : "(...)In qualche misura si è giunti a identificare il bene con il ben-essere. Non che il benessere non sia un bene. Tutt'altro. (...) Qui basti notare,almeno insinuare un dubbio sulla validità dell'equivalenza fra benessere e bene.(...) E' esperienza frequente del nostro occidente bene-stante quello di una diffusa infelicità. Come a dire: se il benessere e il bene in fondo sono, in fondo, la stessa cosa, beh...pare che spesso non si veda".

Forse la ricerca è da un'altra parte.