sabato 24 gennaio 2009

Geniale, cioè semplice e impossibile!

Il Grande Gatsbello
di Massimo Gramellini
Avrei una modesta proposta per innalzare il livello delle conversazioni all’interno della casa del Grande Fratello, che quest’anno mi dicono essere particolarmente mortificante. Si tratterebbe di introdurre un oggetto misterioso e credo addirittura vietato in quelle contrade. Un libro. Uno qualsiasi, meglio se non troppo lungo e troppo difficile: lo choc potrebbe rivelarsi eccessivo. «Il Grande Gatsby» andrebbe benissimo. Intanto per il titolo, che in due parole su tre ricorda quello della trasmissione. E poi per la trama: le peripezie di un tipo che diventa ricco con dei traffici illegali allo scopo di riconquistare una bellezza dell’alta società. Verrebbe compresa dai concorrenti senza sforzi di fantasia.
Esaurita la comprensibile diffidenza iniziale verso l’intruso, si tratterebbe di prenderlo in mano, con la dovuta cautela, e di leggerne un capitolo al giorno a rotazione. Ogni sera il lettore di turno dovrà riassumere il capitolo al resto della compagnia e, per estensione, alle folle dei fan acquartierate davanti alla tv in ansiosa attesa di una palpata o almeno di un rutto. Non mi sfugge il limite dell’operazione. Maneggiare un capolavoro al di fuori delle apposite gabbie riservate agli intellettuali rischia di provocare effetti indesiderati: una irrorazione sistematica dei cervelli e la scoperta che la letteratura, oltre che un passatempo per asociali, può diventare persino un pretesto di conversazione. Eppure, al posto della Marcuzzi, tenterei l’azzardo lo stesso. Dai. Un capitolo ogni tre rutti mi sembra un compromesso accettabile.

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