martedì 5 maggio 2009

"Faccio la mia cosa" - Frankie Hi Nrg - 1993

«Nella casa la situazione è tesa, confusa, la scena è divisa, è esplosa la moda, la massa si accosta all'Hip-Hop e di "posse" gia' oggi son piene le fosse... Si accusa di vendersi all'incanto chi intanto fa il possibile per render piu' accessibile il messaggio al largo pubblico, a quell'utenza in astinenza di concetti costruttivi la cui assenza crea effetti negativi alla coscienza della grande massa priva di qualunque conoscenza anche la piu' bassa di questo fenomeno mondiale che va sotto il nome di Hip-Hop, filosofia di vita, approccio culturale alternativo alla realtà di ogni giorno: mi guardo intorno, m'informo e torno a raccontare nella forma verbale a me piu' congeniale, quella dell'istinto razionale che mi spinge a commentare, a sottolineare quel che vedo a cui non credo. Usando il rap interferisco e le do e non mi siedo, eccedo la' dove intravedo uno spazio libero d'azione per fare informazione e incominciare a rosicchiare quello che ci viene messo a disposizione dai media, dalla televisione: comunico l'idea e la rima il ritmo sposa... io sono un home-boy e faccio la mia cosa... Sinuosa si snoda la mia rima sopra al ritmo come prosa, si attacca alla tua mente quasi come una ventosa, tatuaggio indelebile dell'anima ritrosa alla disamina che penetro econtamino... Insemino il sistema come un virus oggi andemico, domani epidemico questo è cio' che auspico avvenga: non c'è niente che mi tenga frenato, il contrattacco e' iniziato, partito. Di slancio come un fulmine travalico ogni limite che intralci la mia crescita e pregiudichi il buon fine di questa operazione rimica: uso la metrica come una sciabola tagliente e rapida, affilata come una spada, affiatata come la mia squadra che mi segue ovunque vada: il mio DJ stile, fa ruotare a mille all'ora il vinile intorno al perno, scatena l'inferno sulla terra, dichiara guerra, l'attacco sferra e ti sotterra in un mare di merda... non sono un compagno ma un b-boy in effetto nella casa... e faccio la mia cosa... Una voce virtuale ad elevato volume che si eleva dal piattume culturale, istituzionale, istituzionalizzato dal potere di uno Stato colluso che per anni ci ha illuso e ha fatto danni su danni, ma a pagare siamo sempre e solo noi, e i cocci restano suoi... Come buoi trasciniamo l'aratro, bastonati da un bifolco ma l'unico solco che ho intenzione di tracciare è quello su vinile, la mia ritmica è febbrile, rapida come staffile con cui frusto a sangue chi non segue il mio stile, sputa la bile e non ha niente da dire, traccia un confine tra il rap e il mondo. Io non mi nascondo nel doppio fondo del sistema, studio e affronto il problema, traccio uno schema, dimostro il teorema in forma di poema, secondo il concetto assoluto e perfetto che del mondo tu devi essere la "causa", non l'"effetto", e me ne fotto di chi usa l'Hip-Hop solamente come posa... e faccio la mia cosa...»

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