venerdì 28 marzo 2008

Milioni di mail


Preferisco vivere
Ogni giorno gli italiani ricevono 350 milioni di e-mail. Io da qualche settimana un po’ meno. Ho cambiato indirizzo di posta in segreto, calcolando forse con troppo ottimismo che ci vorranno almeno due anni prima che venga a conoscenza di un numero di persone sufficiente a intasarlo daccapo. Vi posso assicurare che è un’altra vita. Ormai la mattina accendevo il computer con l’ansia di chi si prepara a fronteggiare un’invasione. Come milioni di altri disperati, iniziavo le giornate con un eccidio, decimando decine di messaggi inutili - pubblicità, trappole, bufale, barzellette, catene di Sant’Antonio - senza neanche aprirli, tanto che nella mia furia iconoclasta finivano ghigliottinati anche i pochi che avrei magari voluto guardare. Sbrodolavo un’altra porzione consistente del mio tempo nel fronteggiare la costernazione di chi, avendomi mandato una e-mail, riscriveva mezz’ora dopo, stupito e amareggiato che non gli avessi ancora risposto. Per non deluderli, mi ero ridotto a replicare con messaggi monosillabici, autentici grugniti angloelettronici: ok, boh, bye. Mi trascinavo sommerso dai sensi di colpa fino a tarda sera, quando riaprivo la posta per affrontare l’ultima mareggiata, impreziosita dai messaggi di certe Melissa e Samantah che manifestavano familiarità nei miei confronti, invitandomi a raggiungerle nei siti più svariati. Ora vado al nuovo indirizzo e ci trovo due, massimo tre e-mail, alle quali è bellissimo rispondere con cura… Veramente stamattina erano quattro. E stasera cinque. Appena mi riacchiappa pure Samantah, cambio indirizzo di nuovo.
Massimo Gramellini - 26/03/2008

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