venerdì 4 aprile 2008

40° anniversario della morte di M.L. King


L’Agenzia stampa NEV ha intervistato la presidente dell’UCEBI, la pastora Anna Maffei.
I battisti italiani da tempo stanno portando avanti una campagna per diffondere il pensiero di Martin Luther King in Italia. Quali sono i vostri obbiettivi?
Rilanciare Martin Luther King, la sua figura, il suo messaggio in questi quasi due anni di mobilitazione ha avuto almeno tre scopi fondamentali. Il primo, quello di far conoscere meglio uno dei protagonisti del '900 al di là della retorica del sogno. King fu certamente un visionario nel senso più alto del termine, ma seppe anche guidare un movimento che aveva obiettivi concreti nell'affermazione dei diritti della minoranza afro-americana, molti dei quali furono raggiunti nella breve parabola della sua attività politica. Il secondo scopo è quello di richiamare l'attenzione sui diritti delle minoranze oggi in Italia. Fra questi il diritto ad una legislazione più giusta e rispettosa nel campo dell'immigrazione e del diritto d'asilo. Il terzo scopo è contribuire ad una riflessione, simile a quella che avviò King nella sua epoca, sulle connessioni esistenti fra povertà, militarismo e razzismo in un mondo in cui il divario fra ricchi e poveri è spaventosamente aumentato e le guerre per la supremazia assumono oggi linguaggi da crociata.
Qual è l'attualità di Martin Luther King oggi?
King è attuale perché le strutture di pensiero che soggiacciono alle ideologie razziste sono le stesse per ogni generazione. King le ha analizzate e svelate. La sua articolata riflessione può aiutare anche noi quando il demone del razzismo dalle molte facce si affaccia nel nostro tempo e nel nostro paese. Noi non ne siamo immuni. King è attuale perché ancora si contrabbanda la violenza militare quale mezzo per risolvere controversie internazionali mentendo sui veri scopi delle guerre. La sciagurata avventura irachena è il Vietnam di 40 anni dopo. King è attuale perché anche noi crediamo che l'amore per il nemico, cuore del messaggio evangelico, possa avere una dimensione politica e abbia capacità di radicale trasformazione. Ma c'è bisogno di un popolo internazionale, multiidentitario e coraggioso disposto a spendersi per questo.
L'articolo completo si trova sul Portale delle Chiese evangeliche battiste italiane:

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