lunedì 30 giugno 2008

Metodo parabolico


"Chi racconta una parabola non intende solamente comunicare un'informazione agli ascoltatori; egli cerca il loro consenso, vuole che facciano una scelta. Deve rispondere alle loro difficoltà e raggiungerà lo scopo solo quando li avrà condotti a comprendere in modo nuovo la situazione. La situazione originale non costituisce dunque una circostanza estrinseca, senza importanza per la comprensione della parabola; questa è un elemento di tale situazione e assume senso solo nel rapporto che l'unisce alla situazione.
In questa linea, mi sembra poter riconoscere che molte delle parabole di Gesù suppongono una situazione in cui egli deve trattare con interlocutori che hanno un modo di vedere diverso dal suo. Anziché intavolare una discussione, che naturalmente finirebbe per aggravare l'opposizione, Gesù racconta una storia. Il dibattito è trasferito su un altro terreno, in cui sarà più facile per lui condurre l'ascoltatore a porsi in un'ottica che, in seguito, gli permetterà di vedere la situazione reale come Gesù la vede. La parabola diviene così lo strumento per condurre il dialogo ed evitare gli insabbiamenti della controversia".
Jacques Dupont, Il metodo parabolico di Gesù, 34-38

Il paragrafo completo in
www.seitreseiuno.net/testi

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