mercoledì 2 luglio 2008

Senza lacci


Stringhe addio: nelle scarpe un'ideologia libertaria.
di Marco Belpoliti
Un’estate senza lacci.
Quattro o cinque anni fa la Converse All Star, la famosa ditta americana di scarpe da basket, ha messo in commercio un paio di scarpe da ginnastica prive di lacci che un sistema di elastici sotto la linguetta permette di indossare senza perderle per strada camminando. Il tratto decisivo delle scarpe è che possiedono ancora gli anelli per infilare i lacci, ma nella scatola con cui si vendono non ci sono proprio.
Una delle persone che lavorano per l’azienda americana le ha probabilmente viste ad Harlem o a Los Angeles, oppure a Vancouver, indossate da una qualche banda di adolescenti, come un altro paio di scarpe, sandali da doccia, calzati da un gruppo di ragazzini bianchi che si travestono da gangster americani, con un look da loro stessi definito «di quello che picchia la moglie». Su indicazione della loro scout, DeeDee Gordon, la Converse ha tagliato la parte posteriore di una scarpa sportiva, le ha applicato la suola di un sandalo, e ne ha venduto mezzo milione di paia. (...)
Ci sono gli innovatori, dotati di spirito d’iniziativa; poi degli opinion-makers che trasmettono alla maggioranza, i consumatori, la scelta del piccolo gruppo. Così è accaduto per le Crocks. (...)
La produzione non dura molto, al massimo due o tre anni. L’oggetto compare sul mercato e poi scompare lasciando a bocca asciutta i consumatori più abitudinari, quelli che avevano fatto fatica ad accettare il prodotto, per poi innamorarsene perdutamente. (...)
Lacci sì o lacci no è una disputa interessante anche dal punto di vista antropologico. Uno dei passaggi decisivi nella vita è la capacità di fare i nodi alle scarpe. (...)
Lacci sì o lacci no ha anche un altro risvolto, che potremmo definire psicologico. I lacci annodati sono una prova, un piccolo rito di passaggio, dall’adolescenza vero l’età matura. Oggi che di lacci ce ne sono sempre meno - le scarpe maschili ma anche femminili evolvono verso la forma a «ciabatta» -, si può supporre che l’intera società manifesti, attraverso le calzature, una qualche forma di immaturità? Probabile. (...)
I lacci presuppongono una società più formale, indirizzata verso forme più costrittive - una sorta di «sorvegliare e punire» della scarpa. Forse per questo i ragazzi che hanno inventato - o reinventato - la scarpa senza lacci volevano indicare una forma di liberazione, oltre che di necessaria infantilizzazione della nostra società. Crescere è una questione di nodi. Comporta fatica e costrizione. (...)

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/blog/hrubrica.asp?ID_blog=230

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