martedì 21 ottobre 2008

Gioventù ubriaca

Allarme alcol, tra gli adolescenti: beve uno su cinque
Sessantamila gli italiani in cura per abuso di bevande alcoliche
In Italia l’età del primo contatto con l’alcol risulta la più bassa d’Europa. È uno dei dati emersi dalla prima Conferenza Nazionale sull’Alcol, organizzata dal ministero del Welfare e della Salute. I dati più preoccupanti relativi al consumo di alcol in Italia riguardano la popolazione giovanile e in particolare la fascia di età tra gli 11 e i 15 anni. Ben il 19,5% dei giovani tra gli 11 e i 15 anni dichiara infatti di aver bevuto alcolici nel corso del 2005 nonostante sia in vigore il divieto, sancito dalla legge, di somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Secondo i dati dell’indagine «Eurobarometro 2002» della Commissione Europea, l’Italia presenta l’età più bassa in Europa in relazione al primo contatto con le bevande alcoliche, con una media di 12,2 anni contro i 14,6 anni della media europea, immediatamente seguita da Irlanda e Austria, con 12,7 anni. Tra i giovani è molto diffuso il consumo di bevande alcoliche al di fuori dei pasti e questo rappresenta un importante indicatore di esposizione al rischio alcolcorrelato. I consumatori giornalieri sono poco diffusi tra i giovani e rappresentano nel 2005 il 2% della popolazione al di sotto dei 18 anni. I giovani tra i 20 e i 24 anni sono la classe di età più interessata dal consumo settimanale di alcolici fuori pasto, immediatamente seguiti da quelli tra i 25 e i 29 anni, ma il fenomeno riguarda in maniera rilevante anche i giovani tra i 18 e i 19 anni, i cui valori sono già superiori a quelli rilevati nel complesso della popolazione generale.
Fra i giovanissimi di età compresa fra 14 e 17 anni la percentuale di bevitori fuori pasto risulta praticamente raddoppiata tra il 1994 e il 2006, passando dal 13,4% al 24,2% tra i maschi e dal 8,0% al 16,8 % tra le femmine. «Molto diffusi risultano tra i giovani maschi i comportamenti di ubriacatura con tutte le conseguenze derivanti per la salute e la sicurezza propria e altrui - sottolinea il ministero -. Secondo l’ISTAT ammette di essersi ubriacato nel 2005 almeno una volta quasi il 50% dei giovani maschi di età compresa tra i 20 e i 29 anni ed il 14,6% di quelli fra i 18 e 19 anni. Meno interessate a questo fenomeno sono le ragazze (il picco più alto, 3,2 %, si raggiunge nella classe di età 18-19 anni)». Ammette di essersi ubriacato almeno una volta anche il 3,2% dei giovani maschi di età inferiore a quella legale per la somministrazione di bevande alcoliche (16 anni). In Italia la mortalità per incidente stradale viene stimata come correlata all’uso di alcol per una quota compresa tra il 30% e il 50% del totale degli incidenti.
Dalla Conferenza emerge anche un’alta percentuale di consumatori giornalieri (31%) tra i maschi delle classi di età medie e anziane, e, tra questi, alta percentuale di consumatori giornalieri eccedentari (16% della classe di età 65-74 anni); l’aumento, nei ricoveri ospedalieri, della percentuale di ricoveri femminili rispetto a quelli maschili e di ricoveri delle fasce di età più giovani rispetto a quelle più anziane; l’aumento percentuale delle diagnosi di cirrosi epatica alcolica nei ricoveri ospedalieri (+4,6% fra il 2000 e il 2004). Nel 2006 sono stati presi in carico presso i Servizi alcologici territoriali del Sistema sanitario nazionale 61.656 soggetti alcol dipendenti, in aumento del 9,6% rispetto a quelli del 2005. Il 75% riguarda persone tra i 30 e i 59 anni; il 15% giovani al di sotto dei 30 anni.

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