Sessantamila gli italiani in cura per abuso di bevande alcoliche
Fra i giovanissimi di età compresa fra 14 e 17 anni la percentuale di bevitori fuori pasto risulta praticamente raddoppiata tra il 1994 e il 2006, passando dal 13,4% al 24,2% tra i maschi e dal 8,0% al 16,8 % tra le femmine. «Molto diffusi risultano tra i giovani maschi i comportamenti di ubriacatura con tutte le conseguenze derivanti per la salute e la sicurezza propria e altrui - sottolinea il ministero -. Secondo l’ISTAT ammette di essersi ubriacato nel 2005 almeno una volta quasi il 50% dei giovani maschi di età compresa tra i 20 e i 29 anni ed il 14,6% di quelli fra i 18 e 19 anni. Meno interessate a questo fenomeno sono le ragazze (il picco più alto, 3,2 %, si raggiunge nella classe di età 18-19 anni)». Ammette di essersi ubriacato almeno una volta anche il 3,2% dei giovani maschi di età inferiore a quella legale per la somministrazione di bevande alcoliche (16 anni). In Italia la mortalità per incidente stradale viene stimata come correlata all’uso di alcol per una quota compresa tra il 30% e il 50% del totale degli incidenti.
Dalla Conferenza emerge anche un’alta percentuale di consumatori giornalieri (31%) tra i maschi delle classi di età medie e anziane, e, tra questi, alta percentuale di consumatori giornalieri eccedentari (16% della classe di età 65-74 anni); l’aumento, nei ricoveri ospedalieri, della percentuale di ricoveri femminili rispetto a quelli maschili e di ricoveri delle fasce di età più giovani rispetto a quelle più anziane; l’aumento percentuale delle diagnosi di cirrosi epatica alcolica nei ricoveri ospedalieri (+4,6% fra il 2000 e il 2004). Nel 2006 sono stati presi in carico presso i Servizi alcologici territoriali del Sistema sanitario nazionale 61.656 soggetti alcol dipendenti, in aumento del 9,6% rispetto a quelli del 2005. Il 75% riguarda persone tra i 30 e i 59 anni; il 15% giovani al di sotto dei 30 anni.
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