martedì 21 ottobre 2008

Tempo ed energie preziosi

Avvocati e raccomandate per il dente rotto di Matteo
di mons. Mario Delpini
Avvenire - 1 giugno 2008
Per non offendere, si dice che Matteo è un ragazzo vivace. In realtà è una peste incontenibile. Si dice che sua mamma, Santippe, è una signora determinata. In realtà è una bisbetica insopportabile. Un pomeriggio d’oratorio per sfuggire a Luca, esasperato dai dispetti, Matteo è caduto. Si è rotto un dente. La signora Santippe arriva come una furia. I tentativi di don Andrea di spiegare le cose e riportare l’incidente nelle sue giuste proporzioni servono solo per capire che la signora Santippe ha già sentito gli avvocati. Sdottora infatti di omissioni in vigilando, di imprudenza in eligendo, di danni permanenti biologici e morali, di denunce e di risarcimenti. Difficile credere che cerchi giustizia. Più fondato è il sospetto che voglia alzare il prezzo. Gli avvocati non contribuiscono certo a una soluzione ragionevole. Tra raccomandate ed esposti, tra periti e convocazioni sono passati quattro anni. Tutti hanno perso tempo e soldi, la dedizione di don Andrea a curarsi dei figli degli altri, anche se sono un po’ difficili, è stata mortificata, i rapporti sono diventati difficili. Il giudice ha dato torto alle richieste spropositate. Valeva la pena, signora Santippe?

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