domenica 19 ottobre 2008

Una Chiesa con le porte aperte

Le porte delle chiese benedicono chi entra
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7 - 17.02.08
Alcuni si sono abituati a pensare che le porte delle chiese sono per impedire l’ingresso a ladri e vandali: porte imponenti, serrature rinforzate, sbarre e catenacci. Dicono: «Ladri, andate via!». Alcuni forse pensano che servano per esporre opere d’arte, sculture preziose, originali narrazioni di Vangelo. Dicono: «Guardateci, come siamo belle e istruttive!». La verità è che le porte delle chiese sono per dire alla gente: «Entrate! Siete attesi! Questa è la vostra casa!». E, dunque, che si deve pensare se le porte delle chiese sono spesso chiuse? Si deve pensare che ladri e vandali siano più numerosi della gente che vuole passare in chiesa per una preghiera, prima o dopo il lavoro. Si deve pensare che tocchi al parroco, oltre a tutto il resto, di aprire e chiudere la chiesa e, quindi, tutto dipende dai suoi orari. Le porte delle chiese mi confidano d’essere ancora commosse quando accolgono la nonna che accompagna il nipotino a dire una preghiera alla Madonna e quando il ragioniere, tornando dal lavoro, si inginocchia e lascia quietare stanchezza e nervosismo per andare a casa sorridente. Lo salutano quando entra e quando esce e gli dicono: «Dio ti benedica!».

1 commento:

Unknown ha detto...

Sono molto belli qs articoli di Mons. Delpini che un pò alla volta ci stai facendo conoscere. Grazie! Aspettiamo il prossimo.