venerdì 31 ottobre 2008

Punti

Richiesta di asilo
di Massimo Gramellini
Da quando ho saputo che la Lega vuol trattare gli immigrati come gli automobilisti, assegnando permessi di soggiorno a punti, sono un po’ preoccupato. Non tanto per gli immigrati, ma per me. Nella proposta si parte da un gruzzolo di 10 punti, concedibile a chi abbia manifestato un buon livello di integrazione sociale e una discreta conoscenza della lingua italiana. Ogni violazione di legge determinerà poi una riduzione dei punti, fino all’azzeramento e alla revoca del permesso.
Ora, mettiamo che questa patente esistenziale si faccia, e che funzioni. Non vorrei che qualcuno decidesse di estenderla agli italiani, inventandosi una cittadinanza a punti subordinata agli stessi requisiti. Il mio livello di integrazione sociale è pessimo, come quello della maggioranza, e peggiora di giorno in giorno: ci guardiamo in cagnesco ai semafori, sui pianerottoli e negli uffici. La discreta conoscenza della lingua italiana rappresenta un altro problema: tuttora perdo minuti preziosi a chiedermi se si dice «avrebbe dovuto» o «sarebbe dovuto» e nel dubbio opto per un salomonico «dovrebbe», cambiando tempo agli altri verbi. Ma come farà a difendere i suoi punti il funzionario ministeriale che sul sito della Pubblica Istruzione (!) ha scritto per tre volte «qual’è» con l’apostrofo? Rimangono le violazioni di legge e lì mettiamoci tutti una mano sulla coscienza e l’altra davanti agli occhi: ciascuno ha il suo elenco, più o meno innocuo. So soltanto che, se passasse la cittadinanza a punti, in breve ci sarebbero sessanta milioni di apolidi e una penisola deserta.

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