domenica 26 ottobre 2008

Tavole di comunione

Tra il risotto di Attilio e il brasato di Maria...
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7 - 13 luglio 2008
Il risotto dell’Attilio è famoso ed è un piatto tradizionale per la festa patronale. Chi incontra l’Attilio per strada non risparmia elogi. E a lui basta per sentirsi ricompensato di giorni di frenesia e di fatica. La polenta e brasato della Maria è una squisitezza, non può mancare per la festa patronale. Anche per lei abbondano complimenti e gratitudine. Due piatti famosi e due cuochi apprezzati: che cosa si può desiderare di meglio? Eppure, chi sa perché, quando si avvia la macchina dei preparativi si comincia a percepire una tensione: quali fornelli toccano a me? Che cosa si serve per primo? Dove si preparano gli ingredienti? Succede che cuochi e collaboratori si schierano, talora le parole diventano aspre. Il parroco stenta a convincere che si può fare tutto per bene e in pace, che importante è stare insieme, che non è il caso di minacciare dimissioni perché manca un pentolino. Se gli capita di sbagliare una parola o di uscire con una battuta infelice, rischia di scatenare una guerra. Finita la festa, lavati i piatti, ringraziati cuochi e camerieri, il parroco, pregando compieta, si domanda se tra tante discussioni il patrono sia stato contento della festa patronale.

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