mercoledì 29 ottobre 2008

Servizio e potere

Gli strofinacci della signora Gina
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7- 02.03.08
«Bisognerebbe farle un monumento», diceva spesso il don Luigi. Da vent’anni la signora Gina tiene in ordine la chiesa, si cura delle pulizie, toglie i fiori appassiti. Sempre disponibile, la signora Gina. La signora Gina, però, è anche un po’ bisbetica e, mentre spolvera panche e balaustre, borbotta di quelle che parlano e parlano, «ma se provi a chiedere loro un aiuto, allora si ricordano di essere proprio di fretta!». La signora Gina è anche un po’ fissata: ha i suoi orari, ha i suoi metodi, ha i suoi strofinacci ben sistemati, tra detersivi e smacchiatori, scope e palette. Don Luigi azzarda una proposta: «Signora Gina, lei merita un monumento! Però adesso possiamo cercare chi l’aiuta e possa un domani sostituirla». «Ti dico io - confida tutta offesa la Gina alla sua amica - se dopo tanti anni mi deve trattare così. Cosa sono? Un ferrovecchio?». Gli strofinacci della signora Gina dicono che anche un servizio può diventare un potere, e chi è generoso può finire per pretendere di essere inamovibile. Che si tratti di strofinacci o dell’organo, della segreteria dell’oratorio o del comitato della festa. Disponibili a tutto, non però a collaborare o a farsi da parte.

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