domenica 30 novembre 2008

Connessi?

Il nono rapporto dell'Eurispes fotografa la condizione dell'infanzia e dell'adolescenza
I nostri giovani «iperconnessi», tra chance e rischi sul web
Tv, telefonino, lettori mp3 e internet: ecco come i bambini li usano. L'allarme molestie e «droghe sonore»
I piccoli italiani sono sempre più tecnologici. E' una generazione di «iperconnessi tecnoager» quella dei bambini e degli adolescenti fotografata dall'Eurispes nel suo nono «Rapporto Nazionale sulla Condizione dell'Infanzia e dell'Adolescenza», presentata martedì in collaborazione con Telefono azzurro. «Tv, telefonino, consolle, lettore mp3 e Internet fanno parte della dotazione hi-tech di base delle nuove generazioni che, approfittando della semplicità di accesso e dei costi relativamente contenuti che caratterizzano queste apparecchiature, li hanno trasformati in porte di accesso sul mondo e insieme strumenti privilegiati nella fruizione del tempo libero», si legge nel rapporto.
Basti pensare che quanti non possiedono un cellulare rappresentano ormai «una sparuta minoranza» e che tre ragazzi su 10 lo usano per più di 4 ore al giorno. Parte consistente della giornata viene poi dedicata a navigare su Internet: nel 26,5% dei casi fino ad un'ora al giorno, nel 22,5% da 1 a 2 ore, nel 16,5% da 2 a 4 ore e nel 12,9% per più di 4 ore al giorno. L'utilizzo più diffuso di internet fra gli adolescenti concerne la ricerca di informazioni di proprio interesse (90,5%) e di materiale per lo studio (80%). Sono tuttavia estremamente diffusi il download di musica, film, giochi o video (72,5%) e la fruizione di filmati su Youtube (69%). Mutano i linguaggi, osserva Eurispes, tanto che parlare fa rima ormai con chattare: sette adolescenti su dieci fanno nuove conoscenze oppure coltivano quelle preesistenti in chat, che scalza la «vecchia» posta elettronica come strumento privilegiato del «dialogare-scrivendo».
Eppure, tra le numerose potenzialità espressive offerte dalle tecnologie, avverte il rapporto, «si annidano nuove forme di violenza e di sopraffazione, come il cyberbullismo, ma anche il pericolo di abusi». L'11,5% degli adolescenti intervistati è stato molestato o comunque ha dichiarato di aver ricevuto proposte oscene da un coetaneo; nel 7,7% dei casi l'autore delle molestie era invece un adulto conosciuto online. È capitato, inoltre, all'8% degli adolescenti di aver incontrato in chat un adulto che, simulando identità diverse, si dichiarava suo coetaneo.
Una delle più recenti novità nell'ambito del web, segnala inoltre Eurispes, è rappresentata dal commercio delle cosiddette «droghe sonore», frequenze scaricabili da Internet a basso costo che agiscono sul cervello sollecitando l'attività cerebrale in modo simile alle sostanze stupefacenti. Anche se molti avanzano dubbi su questo fenomeno. Sempre tra i giovani in Internet si segnala la diffusione di siti, blog e forum di persone accomunate dalla stessa ossessione per il cibo e affette dall'anoressia e dalla bulimia. «Se dalle righe dei loro scritti emerge il vissuto di sofferenza che accompagna i disturbi del comportamento alimentare, è pur vero che sono molti i siti in cui le autrici "postano" regole e strategie per non mangiare, per evitare di destare sospetti, vere e proprie istigazioni all'anoressia e alla bulimia».
«Le caratteristiche della Rete sono dunque contraddittorie», conclude il rapporto. «Se da un lato è lo spazio dello scambio, della conoscenza, dell'incontro, dall'altro rischia di essere un luogo di solitudine, di persone che sole stanno davanti al proprio pc o al display del telefonino. La si potrebbe definire una solitudine troppo rumorosa, come quella del titolo di un romanzo di Hrabal o, utilizzando una figura retorica come l'ossimoro, una forma di «socializzazione solitaria».

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