sabato 29 novembre 2008

Disuso e uso

Il foglietto della Messa: solo per distrarre i bambini?
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7 - 6 luglio 2008
C’è chi pensa che il foglietto della Messa sulle panche della Chiesa sia per il bambino piccolo, così sta tranquillo: lo stropiccia, lo butta in terra, lo straccia, anche se ogni tanto distrae la mamma («non in bocca!»). Qualche ragazzo si esibisce negli origami: ne fa una barchetta o un’ochetta. La signora là in fondo lo usa come ventaglio, in certe afose domeniche «che non si respira». C’è chi trova utile il foglietto perché, ripreso in mano a un certo punto, segnala al predicatore che è tempo di concludere la predica. Alcuni pensano che potrebbe servire, ma - accipicchia! - dimenticano sempre a casa gli occhiali. Qualche parroco trova che il foglietto sia una spesa. Ha calcolato che le fotocopie costano meno e, messe da parte, si usano ancora tra tre anni. Adesso però cambia il lezionario...
Invece la vecchia maestra lo usa bene il foglietto. Prima della Messa si prepara alla preghiera e poi può seguire meglio le letture: i lettori hanno talora un’interpretazione bizzarra della punteggiatura e, per di più, lei è un po’ dura d’orecchi. Dopo la Messa torna volentieri su una parola, una preghiera, un canto: si porta via una frase, come viatico per la settimana.

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