venerdì 28 novembre 2008

In fila per ricevere gratuitamente

Lo faranno forse solo perché è gratis;
lo faranno forse solo perché diverte;
lo faranno forse solo perché "così fan tutti";
lo faranno forse senza sapere bene il perché
lo faranno forse ancora per poco...
ma a me ricorda tanto un' altra processione quotidiana,
dove altre persone vanno a ricevere gratis
un piccolo pezzo di pane.
don Chisciotte
Fata Prosciutto
di Massimo Gramellini
Ogni giorno alle 13 e 40 la signora Kathy, titolare con il marito Rocco del banco di carni e salumi in un famoso mercato di Torino, riceve la visita di un gruppo di adolescenti in libera uscita da una scuola media poco distante. Ogni giorno scende dal predellino e rivolge loro le stesse due domande: come state e quanti siete. Col tempo la seconda domanda è diventata sempre più importante, perché il numero dei ragazzini è in aumento. A ciascuno Kathy offre un sorriso e una fetta di prosciutto. Non sa nemmeno lei perché lo fa. Ha cominciato e si è scordata di smettere.
L’aspetto più straordinario di questo racconto, del quale sono venuto a conoscenza dalla mamma di uno dei beneficiati, è la sua assoluta gratuità. Una fetta di prosciutto non basta a sfamare neppure Fassino e i dodicenni che la ricevono in omaggio non appartengono alla schiera dei bisognosi. Il gesto di Kathy non possiede quindi alcuna utilità pratica o rilevanza sociale. Eppure ogni giorno alle 13 e 40 sembra che al mercato stia per succedere qualcosa. I frequentatori abituali cominciano a chiedersi: ma i ragazzi quando arrivano? E quando arrivano, perché arrivano sempre, e ogni volta più numerosi, il rito della fetta di prosciutto si ripete, per la soddisfazione incomprensibile di tutti. È come se in un mondo dominato dallo scetticismo dei pensieri tristi, quel siparietto quotidiano di assurda bontà fungesse da balsamo e da ripasso universale. Per ricordarci, nel caso gli affanni della vita ce lo avessero fatto dimenticare, chi siamo e cosa potremmo essere davvero.

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