sabato 31 gennaio 2009

Foto magiche


Il mondo della fotografa italoamericana Sheila Bocchine è luminoso, colorato e catturato da un minuscolo forellino al posto del tradizionale obiettivo. La macchina utilizzata dall'artista di Phoenix si chiama pinhole camera ed è un apparecchio di produzione artigianale che sfrutta il principio della fotografia stenopeica, ovvero della camera oscura. Una sorta di scatola magica in legno, vuota e nera, con un foro del diametro di qualche decimo di millimetro su una parete e un foglio fotosensibile sulla parete opposta, è questo il segreto della pinohole camera. La tecnica di ripresa sfruttata è quella delle sperimentazioni fotografiche della fine dell'Ottocento ma il risultato è un'immagine dalla luminosità quasi accecante che si contraddistingue per i colori vividi e l'energia trasmessa. "I miei ritratti sono romantici, surreali, capricciosi, belli, unici - spiega Sheila Bocchine - e la fotografia pinhole è una fantasiosa interpretazione della vita". Le immagini vengono realizzate con un tempo di esposizione molto lungo per compensare le dimensioni del pinhole, l'obiettivo senza lente, e per questo spesso sono contraddistinte da un leggero effetto mosso (Benedetta Perilli). La rassegna fotografica.

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