venerdì 14 marzo 2008

"Mi mostro, quindi esisto"


Tutto pur di mettersi in mostra. E lo sballo diventa anche un videoclip
«La canna? Me la faccio su YouTube»
I giovani d'oggi e la droga, tutto condiviso sul web:
dalle istruzioni per l'uso al record di sniffata

MILANO – La droga non è più un argomento proibito. Il tabù è stato abbattuto da tempo e tra le nuove generazioni il fenomeno sembra essere stato addirittura svuotato di tutti i suoi significati negativi. Al punto che con la droga oggi ci si può pure fare belli. E nell'epoca della multimedialità i teenager considerano la rete l'elemento naturale in cui muoversi, la nuova vetrina in cui mettersi in mostra e dire: «io esisto». Ma non ci sono solo giovani. C'è di tutto. E sembrano davvero lontanissimi i tempi dei tossicomani alla Cristiana F. di «Noi i ragazzi dello Zoo di Berlino», con il laccio al braccio e l'icona di David Bowie. O i romanzi di Pier Vittorio Tondelli che alla fine degli anni Ottanta aveva affrontato il tema della droga nella provincia emiliana rifiutando la morale borghese.
IL NUOVO LINGUAGGIO – L'avvento di Internet, la possibilità di chattare e di entrare in contatto con gli altri con tutte le piattaforme disponibili, la creazione di profili per incontrare nuovi amici virtuali o reali, ha favorito l'esibizionismo telematico e i video amatoriali sono il biglietto da visita per esporsi senza pudore e creare una community che commenti le proprie «performance». Senza freni inibitori, nella rete si può trovare qualunque cosa: basta rifarsi al gergo universale del mondo giovanile e la chiave di accesso è praticamente immediata.
DROGA ONLINE – La rete è un contenitore infinito e borderline. I principali autori dei video sono giovani e spesso studenti che amano produrre filmati con la droga come protagonista. Per farsi conoscere. Per stabilire dei primati. Per identificarsi in un linguaggio collettivo senza dover provare alcun timore. (...)
E' CULT SNIFFARE IN RETE – Molto diffusi anche i video in cui si riprende l'atto dello sniffare. Sono sospesi tra lo scherzo e la «bravata» e le «piste» che si vedono nei filmati non sono quasi mai di vera cocaina. Ma è l'idea che chi più sniffa più è «cool» a spingere molti nelle loro performance davanti alla videocamera o al videofonino. (...)
Scriveva Dacia Maraini in una poesia: «Il pudore sociale che tu credi naturale, sta rinchiuso come il tuorlo». Magari, la frittata è fatta.

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