giovedì 22 maggio 2008

E' partito per il Cielo mons. Luca


Ci ha raggiunto la notizia della partenza per il Cielo di
mons. Luca Milesi,
grande maestro nell'arte dell'accoglienza, della semplicità
e della passione per tutte le genti dell'Eritrea.
Cercando di vincere il disorientamento e la tristezza,
siamo certi che ora avrà qualche "mezzo in più"
per sostenere i suoi figli eritrei e quelli italiani.
"Sì, sì!"

Una breve biografia in
Qualche attività svolta con lui dal Gruppo Dahan Dahan su


3 commenti:

hotelbergamomare ha detto...

Ciao zio,

Mi hai insegnato a sorridere alla vita, tu, che della vita hai
conosciuto la faccia più dura.

TU che hai scelto di vivere la tua vita al servizio degli altri, e lo
hai fatto donando te stesso ad un Paese dimenticato dal Mondo,
l’Eritrea.

Hai amato incondizionatamente quella terra arida e vuota ma piena
della tua persona, che è diventata una colonna per la sua gente.

Ricordo quando ero bambina e ti tiravo la lunga barba bianca, mentre
raccontavi con un sorriso la tua vita di bianco in mezzo ai tuoi
fratelli neri, e ricordo le tue storie piene di miseria ma di fede,
ricordo le foto in cui tu, alla tua età, guidavi una geep sulle strade
sterrate del villaggio di Barentù. Ricordo, con rimpianto quando mi
chiedesti di raggiungerti un giorno in Africa e io ti dissi:”Un giorno
verrò”. E quel giorno è arrivato.

Un giorno verrò nella tua Africa, te lo prometto… quella terra che hai
conosciuto più di cinquant’anni fa, che ti ha fatto innamorare e
capire che la tua vita sarebbe stata li, per sempre. E li hai
stabilito di rimanere anche dopo,”seppellito sotto le pietre”come
l’usanza eritrea richiede.

Eri un religioso. O forse IL RELIGIOSO, perché tu sei l’esempio della
Chiesa vera, quella che va aldilà dell’Istituzione. Tu sei partito per
quella Terra lontana con il tuo saio di frate cappuccino e la tua
croce appesa al collo. Non avevi bisogno di nulla, ti bastava la tua
fede, e hai scavato la terra e tirato su muri, hai creato pozzi e dato
da bere a famiglie senza più sogni, hai dato loro una speranza
permettendo ai loro figli di studiare.

Mi sento fortunata ad essere tua nipote, e anche se non potrò più
ascoltarti io so che ci sarai sempre. Lo so io, lo sanno le persone
per le quali hai speso la tua vita, e il tuo ricordo rimarrà impresso
per sempre, come un’impronta sull’arida terra d’Africa.

Grazie per aver fatto parte dei miei affetti più cari.

Ciao…

Clara

hotelbergamomare ha detto...

22/05/2008
L'Africa ha perso la SEMPLICITA'
Zio per alcuni, fratello per altri, ma uomo per tutti. Tu, uomo della semplicità, tu che hai visto il più piccolo dei tuoi pronipoti crescere, tu che hai saputo imparare da solo ogni singola cosa, tu che hai scoperto sicuramente il vero senso della vita, tu che nella tua naturalezza hai saputo abbandonarti agli altri. Io penso di avere solo ricordi belli su di te, ma quello che mi è rimasto più impresso (ed ora non mi sembra neanche più vero) è quando hai raccontato che andavi in giro con la jeep sentendo la musica di Zucchero, perchè piaceva ai tuoi fratelli africani ed a tutti i tuoi bambini; tu che hai saputo accontentare anche l'uomo più indifeso, ma soprattutto tu che hai infuso lo Spirito Santo al tuo penultimo pronipote (Carlo, mio fratello) e che hai lasciato il segno sullo spirito di tutti quelli che insieme a lui in quell'anno, nella sperduta cittadina di Gorle, hanno ricevuto il dono della Cresima per mano tua. Sono tanti gli attributi e gli aggettivi che si potrebbero accomunare alla tua persona e dire su di te, ma io penso che quello più giusto sia SEMPLICE!!!!!!! GRAZIE ZIO CI MANCHERAI!!!!!!! CIAO!!!!!!!!

hotelbergamomare ha detto...

quella rabbia che fa male
...ormai da qualche ora gocce di pioggia miste a lacrime salate stanno rigando il mio viso senza chiedere permesso.......inutile fermarle, impossibile farle smettere.....vorrebbe dire mettere a tacere un sentimento che brucia dentro......che non so come, riesce a fondere insieme tristezza, malinconia, paura, vergogna, rabbia.....si!la rabbia.... quella che fa male, quella che nasce dalla triste consapevolezza di essere arrivata tardi, la rabbia di aver rimandato troppe volte ad un "domani" inesistente quello che potevo e DOVEVO fare "oggi".......ma quell'"oggi" che troppe volte si è presentato nella mia vita ora non c'è più....ciò che rimane è solo l'amaro sapore di un mio sogno che IO stessa non sono riuscita a concretizzare, di un mio desiderio che IO stessa non sono riuscita a plasmare e provo vergogna...vergogna di non aver capito in tempo l'inestimabile valore della tua vita....quella vita che in poco tempo è diventata cibo d'amore per coloro che ti sono stati accanto, per coloro che hai soccorso, per coloro che hai salvato, per coloro che hanno imparato a vivere grazie a te, per coloro che a differenza mia hanno saputo godere di una una ricchezza unica, autenica, certa, preziosa, cara...............tu!....e dentro parla un silenzio che fa rumore, l'incessante evocare di ricordi vissuti e quelli (tanti!) che ancora avrei voluto vivere.......... queste poche righe si profumano di una richiesta, forse anch'essa ritardataria......l'implorante richiesta di una scusa.......scusa per aver visto da lontano ciò che potevo vivere con te da vicino, scusa per non aver saputo leggere insieme a te la gioia che solo tu sapevi trasmettere sui volti della "tua gente", scusa per non aver bevuto con te l'acqua di quei pozzi che col tuo aiuto sono stati costruiti, scusa per non aver conosciuto direttamente il bene che ti voleva la gente di quella terra che fin da subito è diventata la tua, scusa per non aver toccato con mano, insieme a te, quei muri di vita alzati dall'arida terra africana, scusa per non aver sentito con te il mistero dell'Eucarestia da te celebrato sotto palmeti rinfrescanti, scusa per non aver visto con te il sorriso di quel bambino salvato dal pericolo grazie a te, scusa per non aver partecipato con te all'opera di evangelizzazione da te portata avanti, scusa per non aver nutrito insieme a te i sogni di quelle persone oramai disilluse dalla vita, scusa per non aver sorriso insieme a te di fronte alla felicità del tuo popolo quando il Cielo serbava ad esso quelle rare giornate di pioggia, scusa per non essere stata con te a difendere i tuoi kunama dalle continue guerre e dal nemico .......................scusa per non esserci stata quando tu eri lì.............perdonami zio........... perdona la mia mancanza perchè della tua, ancora, io non riesco a darmi pace.............