venerdì 10 ottobre 2008

Da valutare

Ci saranno senz'altro delle ragioni anche politiche,
ma il primato alle persone mi sembra da non trascurare.
Al giorno d'oggi non vedo molti altri esempi,
né di uomini politici né di ecclesiastici,
disposti a capire che normalmente non siamo dei Superman
e che nella vita bisogna fare bene una cosa...
e già ne avanza per fare la nostra parte!
don Chisciotte

Il sindaco non correrà per il secondo mandato in primavera «per motivi di famiglia»
Bologna, Cofferati non si ricandida
Sergio Cofferati non si ricandida «per motivi di famiglia» al secondo mandato di sindaco a Bologna, dove si voterà in primavera. «La prima persona a cui l'ho comunicato è stato il segretario del Pd Walter Veltroni», ha reso noto l'ex segretario generale della Cgil. «È stata una scelta esclusivamente familiare. Nel fine settimana mio figlio e la mia compagna erano a Bologna. E 600 km in due giorni per un bambino di pochi mesi - la compagna e il figlio di Cofferati vivono infatti a Genova e non intendono trasferirsi - non si possono replicare in continuazione. Non si può pensare che un bambino cresca passando gran parte del suo tempo su un'autostrada». (...)

«In genere è la donna che rinuncia, spero che si inauguri un nuovo stile»
Raffaella: abbiamo deciso insieme. Ormai Sergio era part time su tutto
La compagna di Cofferati: sono felice e molto orgogliosa di lui
«Mi dispiace per Bologna, certo. Ma io sono contenta, anzi felice. Sarei ipocrita a dire il contrario».
Il vincitore di questa collisione tra pubblico e privato assolutamente inedita in Italia è lei, Raffaella Rocca (...) «Cercando il retroscena si finisce sempre per sporcare la realtà. A me sembra che quello di Sergio sia un bell'esempio. Metter su famiglia è una cosa seria». (...) Decisione condivisa? «L'abbiamo presa insieme. Ma è venuto tutto da lui. Sergio si è reso conto che l'organizzazione che avevamo studiato quando sono tornata al lavoro non funzionava».
Quando è successo?
«Domenica sera. Lui era venuto a prenderci, ci aveva portato a Bologna, era la festa di San Petronio e doveva esserci. Il bambino stava male, ha sofferto il viaggio. Siamo tornati a Genova dopo una giornata massacrante. Si è seduto sul divano e mi ha detto "così non va". Il resto lo sapete».
Non c'era altra soluzione?
«Nonostante gli sforzi, Sergio si sentiva un padre assente. E quando vedeva Edoardo soffriva perché si era allontanato da Bologna. Non vuole essere un padre part time, e non si può chiedere a Bologna di accontentarsi di un sindaco part time. Aveva raggiunto un punto in cui qualunque cosa facesse si sentiva in colpa».
Accontentarsi dei fine settimana?
«Per i parlamentari sono sacri. Quello del sindaco è un mestiere diverso. Devi esserci sempre, la tua presenza è una legittima esigenza dei cittadini».
E venire lei a Bologna?
«Come no. Se l'immagina i titoli del giorno dopo sul sindaco che "piazza" la sua compagna in qualche ufficio? E poi a Genova abbiamo una prospettiva di futuro più lunga. Quella di Sergio a Bologna prevedeva altri cinque anni durante i quali io e Edoardo avremmo dovuto fare avanti e indietro. I bambini sono sono pacchi postali».
Nel tempo che diamo ai figli conta più la qualità della quantità. Non è così?
«Una stupidata. Per i bambini la quantità conta molto. Ne hanno bisogno».
Abbia pietà.
«La "qualità" è una invenzione mirata a placare i sensi di colpa dei genitori». (...)

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