martedì 8 aprile 2008

Business sui bambini


Il business dei turisti bambini
Vecchie colonie addio, l’estate dei piccoli diventa frenetica
Franco Giubilei - Modena - Bambini italiani in vacanza, da soli, persino all'estero. Se non è l'inizio della fine del mammismo, è un piccolo segnale che anche da noi la barriera protettiva della famiglia intorno ai figli sta mostrando qualche crepa. E così, sempre più spesso, d'estate i ragazzini partono per conto loro, spediti dai genitori a imparare una lingua, a perfezionarsi in uno sport, o a seguire corsi di mini-trekking in montagna. (...) un mercato vasto - ogni anno oltre il 60% dei bambini fino a 14 anni va in vacanza almeno una volta - e in rapido mutamento: infatti se da un lato i bimbi di quell'età hanno tre mesi da riempire tutte le estati, dall'altro cala parallelamente il tempo a disposizione dei genitori, che mediamente hanno 15-20 giorni di ferie. Mettiamoci anche le abitudini provenienti dal resto d'Europa, per cui i figli piccoli da soli in vacanza non sono niente di scandaloso, ed ecco che i mini-viaggiatori crescono anche da noi.Soli è un modo di dire, perché con i bambini c'è sempre personale specializzato. Ma il concetto di vacanza lontano da casa è comunque realtà. «Ci sono tre tipologie principali - spiega Luigi Belluzzi di Studio Lobo, organizzatore del salone - il club soggiorno per apprendere una lingua straniera, che per i più piccoli è in Italia e per i più grandi è all'estero; i Camp sportivi dove s’impara o ci si perfeziona in una disciplina; e l'abbinamento fra soggiorno e parco-natura, dove i ragazzi si trovano in un contesto avventuroso e sono guidati al rispetto per l'ambiente».
(...)
I CAMP - Tre modi d’imparare divertendosi:
ISTRUZIONE - Imparare una lingua giocando, è la ricetta alla base dei Camp dove i bambini passano soggiorni della durata media di una settimana. Sono strutture dove i piccoli sbrigano le faccende quotidiane usando l’idioma che devono imparare. Ci sono insegnanti madrelingua, nelle attività di tutti i giorni domande e risposte vengono poste nella lingua straniera. La quota soggiorno si aggira intorno ai 350 euro alla settimana. Ce ne sono all’estero ma sono indicati per i ragazzi più grandi, 10-14 anni. I più piccoli vengono iscritti a villaggi in Italia.
SPORT - I Camp sportivi, fra i più richiesti, sono soggiorni dove i bambini imparano o si perfezionano in una disciplina. Normalmente si trovano in località di media montagna, e offrono una gamma ampia di soluzioni. In cima ai gusti dei maschi ci sono le scuole di calcio, seguite da basket, pallavolo e atletica. Fra le bambine vanno forte l'atletica, la ginnastica ritmica e il pattinaggio, ma nelle discipline emergenti non ci sono differenze di sesso: ai Camp di karate, tae-kwon-do e altre arti marziali si iscrivono sia ragazzi sia ragazze.
AVVENTURA - A fare scuola per i parchi d'avventura sono stati i francesi, poi i Camp naturali sono arrivati in Alto Adige, ora la tendenza va diffondendosi nelle zone appenniniche, sia al Nord che al Sud. È un tipo di vacanza che trova un seguito notevole fra i bambini: per periodi anche brevi, gli iscritti ai soggiorni avventura-natura imparano a muoversi lungo percorsi particolari, sospesi fra i rami e immersi nella natura. Ai ragazzi viene insegnato il rispetto per l’ambiente. Di centri del genere ne esistono in Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Calabria.

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