lunedì 7 aprile 2008

Parole che riguardano proprio me


"Allora ho detto, ecco sono venuto: in un rotolo di libro è scritto su di me." Questa è la bella sorpresa di Davide nel suo salmo (40, 8): nel libro sacro ci sono parole che riguardano proprio me. Ogni lettore delle storie sacre ha fatto l'esperienza di Davide; di sentirsi nominare da qualche passo di quel libro. È l'emozione di Natanaele (Giovanni 1, 47 sgg.) che si sente chiamato da Gesù, quando gli dichiara di averlo visto steso sotto il fico. Il suo scatto di fede verso Gesù non viene dall'averlo visto, ma dall'essere stato visto da lui. Leggere i libri sacri dà a volte la sorpresa di trovare se stessi in certi versi. Allora ci si sente raggiunti come d'estate dal frammento di cometa che s'incendia proprio davanti ai nostri occhi spalancati al buio.
Qualcosa del genere su scala minore avviene con le opere della letteratura. Cerco nei libri la lettera, anche solo la frase che è stata scritta per me e che perciò sottolineo, ricopio, estraggo e porto via. Non mi basta che il libro sia avvincente, celebrato, né che sia un classico: se non sono anch'io un pezzo dell'idiota di Dostoevskij, la mia lettura è vana. Perché il libro, anche il sacro, appartiene a chi lo legge e non per il diritto ottenuto con l'acquisto. Perché ogni lettore pretende che in un rotolo di libro ci sia qualcosa scritto su di lui.
Erri De Luca, Alzaia, 117

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