venerdì 11 aprile 2008

Vangelo dei dimenticati


"Il Vangelo, oltre al resto, è il libro che trasmette la memoria delle persone che non contano, dei gesti "sbagliati" secondo la logica dei benpensanti, delle storie trascurabili, delle realtà disprezzate. Il Vangelo conserva ciò che pare non meriti attenzione, ciò che si vorrebbe andasse perduto. Oserei dire che il Vangelo è un libro messo insieme con le dimenticanze, con i dimenticati. Allo stesso modo che le sue vie non sono le nostre vie, i nostri pensieri non sono i suoi pensieri, così la memoria di Dio non è la memoria degli uomini. Si direbbe che la memoria di Dio sono le dimenticanze degli uomini. Anche noi, tutte le volte che compiamo un'azione come risposta all'amore di Cristo, diventiamo un frammento del vangelo di Dio.
«Ha compiuto una bella azione verso di me» (cfr Mc 14, 1-11). Salta così un'ultima contrapposizione: quella tra bello e buono. "Kalon ergon" si può tradurre sia con azione buona che azione bella. Sorge il sospetto che se i cristiani si preoccupassero maggiormente di fare "qualcosa di bello", nel mondo non mancherebbe mai "qualcosa di buono". Proprio come nei giorni della creazione".
A. Pronzato, Le donne che hanno incontrato Gesù, 146

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